
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'esterno olandese ha ammesso: "È stato molto difficile per me e per tutti, eravamo molto legati"
Denzel Dumfries ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. “Sono a disposizione per il River – ha esordito -. Dopo l’ultima partita con l’Olanda, ho avuto qualche problema fisico e non ho voluto rischiare. Alla fine della stagione hai sempre dei dolori, una certa stanchezza”.
“Questo Mondiale per Club per noi è l’inizio di qualcosa di nuovo, ma anche la fine di qualcos’altro – ha aggiunto l’esterno olandese -. Ma s’è già visto che Chivu è davvero un ottimo allenatore, con uno staff molto valido, e poi cambieranno alcune cose, ovviamente. È importante anche per noi giocatori ricevere nuova energia e nuove idee. E penso che il nuovo tecnico sia in grado di farlo. Le prime due settimane di lavoro sono andate molto bene. E non vediamo l’ora di continuare in questa competizione così bella”.
“Nuove idee? Sono più che altro degli adattamenti perché in 4 anni abbiamo creato un nostro modo di giocare con Inzaghi che ha portato risultati eccellenti. Con il nuovo allenatore faremo lo stesso, aggiusteremo assieme a lui dei dettagli, seguiremo concetti nuovi. Magari giocheremo un po’ più alti, ma c’è un clima molto positivo perché Chivu è davvero bravo a spiegarsi: la nuova energia, il nuovo spirito mentale nasce da lui”.
Quindi è tornato sulla sconfitta in finale di Champions League: “È molto duro da accettare, ma è una finale: o la vinci o la perdi. Certo, noi l’abbiamo persa male, 5-0, ma il Psg è stato la squadra migliore e quel 31 maggio non era per niente la nostra giornata. Non abbiamo mostrato ciò di cui siamo sempre stati capaci: non vincevamo i duelli, eravamo in ritardo lì dove di solito siamo sempre pronti. Bisogna accettarlo e ricominciare. L’anno prossimo avremo un’altra possibilità e abbiamo tutto per riprovarci. Ora il mondo sa che l’Inter è capace di arrivare in finale, il prossimo passo sarà dimostrare che l’Inter può vincerla. È l’ultimo passo che ci manca, il più difficile perché qualcuno in partenza ci è ancora davanti, ma è un passo che possiamo e vogliamo fare. Basti pensare che all’inizio nessuno diceva che saremmo potuti arrivare in finale, ma l’abbiamo fatto due volte. Ora è il momento di provare a vincerla…”.
Sull’addio di Simone Inzaghi: “È stato molto difficile per me e per tutti, eravamo molto legati a Inzaghi. Sono arrivato qui all’Inter insieme a lui, tutto quello che ho costruito all’Inter è stato con lui. Per quattro anni siamo stati come una famiglia, per questo il suo addio è stato la fine di un ciclo che non è solo calcio, ma la vita è così e va sempre avanti e ti dà nuovi stimoli. Sono molto felice che Inzaghi abbia trovato una nuova avventura, ma anche noi andiamo avanti felicemente. Abbiamo un nuovo grande allenatore per cui lottare”.
“Sentivamo voci che portavamo dentro, ma senza parlarne tra di noi perché ognuno era concentrato solo sulla finale. Vi assicuro che nella testa c’era solo il Psg e nient’altro” ha concluso Dumfries.