“Inter cantiere aperto”: Cristian Chivu si ritiene responsabile

Articolo di Marco Enzo Venturini

Sconfitta dall'Udinese dopo il trionfo sul Torino, l'Inter di Cristian Chivu è ancora indecifrabile: il tecnico nerazzurro spiega perché.

Inter sconfitta in casa nella seconda giornata di Serie A, con i nerazzurri sorpresi a San Siro dall’Udinese. Un brutto ko dopo il promettente esordio contro il Torino, e Cristian Chivu in conferenza stampa ha evidenziato i difetti della sua squadra assumendosi però la piena responsabilità di quanto accaduto.

“Forse è anche per causa mia che la squadra non gioca serena. Non sono riuscito a trasmetterla, e di questo mi prendo io la responsabilità – ha osservato Chivu dalla pancia di San Siro -. Abbiamo provato in ogni modo ad avere in campo giocatori abituati a stare in area, purtroppo non ce l’abbiamo fatta. Il cantiere dell’Inter è ancora aperto, ma non può restarlo a lungo”.

“Contro l’Udinese siamo stati un po’ leziosi, non abbiamo portato bene il pallone e non siamo riusciti a cercare la superiorità – ha proseguito Chivu nella sua analisi -. Dobbiamo mantenere i livelli di entusiasmo e motivazione che avevamo fino a qualche giorno fa, anche perché un episodio come quello del rigore ci ha danneggiati a livello psicologico. Loro sono una squadra fisica e lo sapevamo, nella ripresa abbiamo corso di più ma non è bastato”.

“L’Inter deve crescere con le mie idee, non possiamo fare nulla di diverso. Ma non è compito facile, perché tanti anni di abitudine non si cancellano nel giro di qualche settimana. Il mio compito è quello di accelerare il processo, per aiutare questi ragazzi a capire le mie idee e a metterle in atto. A livello individuale possono tutti dare di più, ho visto una difficoltà generalizzata nella manovra. E forse sono stato io a non dare le giuste motivazioni”, ha concluso Chivu.

Giornalista iscritto all'Albo dei Pubblicisti della Lombardia, ha iniziato la sua collaborazione con Sportal.it nel 2012 intervallandola con altre importanti esperienze in ambito sportivo e non solo. Laureato in Scienze Giuridiche, ha scritto di politica, economia, ambiente e legge. Ma calcio, F1 e wrestling restano la sua isola felice.

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