Il Napoli fa tris all’Atalanta ma per Antonio Conte è emergenza infortuni: due pesanti ko

Articolo di Aldo Seghedoni

Gli azzurri hanno battuto gli orobici, per la prima volta allenati da Raffaele Palladino, per 3-1 allo stadio Maradona

Il Napoli torna per una notte in vetta alla classifica di Serie A: i campioni d’Italia hanno battuto per 3-1 l’Atalanta allo stadio Maradona nella partita valida per la dodicesima giornata di Serie A. David Neres e Noa Lang hanno risolto la gara nei primi 45′, nella ripresa sono arrivate due tegole per Conte, che ha perso per infortunio muscolare Rrahmani e Hojlund. Alla Dea non sono bastati la rete di Scamacca e l’esordio in panchina di Palladino: i nerazzurri scivolano al tredicesimo posto in classifica, l’ultima vittoria in campionato risale a due mesi fa.

Strepitoso primo tempo per la squadra di Antonio Conte, che finalmente mette le ali spazzando via l’Atalanta nei primi 45′. David Neres è il grande protagonista: il brasiliano servito da Hojlund sblocca il risultato al 17′, e al 38′ raddoppia, questa volta con un bel tiro in diagonale su assist di McTominay. Prima dell’intervallo arriva il 3-0, lo realizza Noa Lang di testa su traversone di Di Lorenzo.

Atalanta abulica con il tridente leggero, Palladino ridisegna l’attacco schierando dopo l’intervallo Scamacca al posto di Pasalic: proprio l’Azzurro lo ripaga girando in rete al 52′ il cross di Bellanova. La Dea ci crede e guadagna fiducia e convinzione, mentre Conte deve fare fronte a due pesanti infortuni: prima si ferma la colonna della difesa Rrhamani (dentro Juan Jesus), poi deve alzare bandiera bianca anche Hojlund (problema al flessore, dentro Lucca).

Il Napoli stringe comunque i denti e resiste all’assalto finale degli ospiti: gli azzurri tornano in vetta alla classifica.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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