Cesc Fabregas più che un allenatore si sente un educatore

Articolo di Andrea Gussoni

Cesc Fabregas ha parlato ai microfoni di Mediaset dopo il tris del Como al Sassuolo

Cesc Fabregas ha parlato ai microfoni di Mediaset dopo il tris del Como al Sassuolo: “Dobbiamo fare la nostra strada, è il secondo anno in Serie A dopo tanti anni e tante difficoltà. Stiamo provando a crescere, ho un’idea molto chiara: siamo una società solida, questo per me è fondamentale”.

“I giovani ogni tanto potranno sbagliare? C’è un po’ di tutto. Certamente faranno errori e sono molto consapevole di questo, ma faranno anche grandi cose. Hanno una fame enorme e questa è una grande cose. Parliamo spesso di quanto ha speso il Como e non di quanto ha investito, dobbiamo dare valore ai giovani che abbiamo preso. Io mi sento un educatore, prima che un allenatore: conta non solo il calcio, ma quello che fanno fuori e io mi sento molto responsabile di quello. Dobbiamo essere tutti insieme e pensare la stessa cosa”.

“Perché c’è difficoltà a trovare giocatori italiani? Non è che non abbiamo trovato talenti italiani, volevo dire che ci sono ma quello che vogliamo fare oggi e nel futuro porta a prendere giocatori molto giovani e farli nostri con la struttura che vogliamo creare qua. Non possiamo prendere giocatori solo per prenderli, stiamo facendo passi in avanti Primavera e Under 17 e vogliamo educare anche questa gioventù italiana nel giro di qualche anno nella nostra accademia”.

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

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