Adrien Rabiot, patto per lo scudetto con messaggi a Leao e Maignan

Articolo di Andrea Gussoni

A tenere banco in casa Milan è anche il rinnovo di Maignan

Adrien Rabiot ha rilasciato una lunga intervista a Sky, spiegando anche che cosa non ha funzionato in Supercoppa, con la sconfitta contro il Napoli in semifinale, e non solo, visti i punti persi con le piccole in campionato: “Sbagliamo a livello mentale l’approccio delle partite, magari ci rilassiamo un po’ troppo pensando anche di aver fatto già qualcosa di grande. Alla fine puoi pagare questa cosa, quindi dobbiamo cercare di ritrovare questa solidità e provare a mantenere lo stesso livello contro tutte le squadre”.

Inevitabile una domanda su Rafa Leao: “È giusto dire che ha potenzialità: è forte, l’ha dimostrato. Ma da quello che ho visto quando sono arrivato adesso, è già cambiato. A livello dell’atteggiamento in campo già c’è qualcosa di diverso e tutto inizia da qui: deve mantenere questo aspetto. È un giocatore con tanta qualità e lo sappiamo bene: deve continuare a crescere. Poi dipende da lui, a livello proprio mentale, capire dove vuole arrivare”.

A tenere banco in casa Milan è anche il rinnovo di Maignan: “Lui mi ha parlato anche tre, quattro anni fa: ha provato a farmi venire al Milan. È un amico ma soprattutto è un giocatore forte, fortissimo: portieri così sono pochi nel mondo del calcio. Poi su tutto quello che c’è intorno a questo io non entro, ma come giocatore del Milan ovviamente spero che rimanga perché è difficile da sostituire. Ci sono le cose che ci diciamo tra di noi, ovviamente, ma non c’è un giocatore che non lo voglia tenere in squadra, ha la fiducia e la stima di tutti i compagni: è amato da tutti perché è una persona vera. Abbiamo bisogno di lui, abbiamo visto in questo inizio di campionato cosa può fare, come anche lui possa decidere le partite. Non so cosa succederà ma è al Milan da tanti anni ed è uno che conta per il club e per la sua storia”.

Chiosa sullo scudetto: “Finire tra i primi quattro è l’obiettivo generale del club e lo sappiamo. Personalmente, punto a qualcosa di più grande, perché non è che se puoi ottenere dieci ti puoi accontentare di sei o sette. Non è impossibile. Quello che io dico e che dico anche agli altri è che dobbiamo avere la mentalità di voler andare anche più in alto”.

“Dobbiamo far capire quanto è bello vincere ai nostri compagni meno esperti. Qui al Milan lo è anche di più. Non ho tatuaggi ma potrei farne uno se dovessimo vincere il campionato. Sarebbe un tatuaggio ancora più importante. Mi ritengo una persona che ragiona molto prima di fare le cose. E, sì, per una vittoria del genere potrei proprio pensarci

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

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