Ronaldo: test di Cooper bestia nera

Ok, il fisico da atleta ha abbandonato Ronaldo da tempo. Anzi, si può dire che il suo addominale si sia lasciato andare dai bei tempi in cui dribblava tutti e tutto e portava a spasso manipoli di avversari inermi.

Una confessione così sincera, però, fa assai sorridere. Il ‘Fenomeno’, premiato per la sua carriera nel ‘Salon della Fama del Pachuca’ dello stadio Azteca di Città del Messico, ha svelato qualche particolare sulla sua preparazione atletica ai tempi dell’Inter. In particolare ha parlato di quanto soffrisse con il test di Cooper. Con due O. Mica che lo si confonda con Hector Cuper, allenatore con cui ha condiviso il dramma del 5 maggio 2002: “Soffrivo ogni anno le preparazioni estive, mi uccidevano! Soffrivo il Test di Cooper che avrei dovuto fare nelle vacanze. Ero sempre l’ultimo. Nella velocità però ero il primo, mi piaceva moltissimo”.

Curiose anche le differenze tra sedute atletiche in Brasile e in Europa, dove Ronaldo ha giocato – oltre che con l’Inter – con le maglie di PSV Eindhoven, Barcellona, Real Madrid e Milan: “In Brasile ci si allenava due ore, mentre in Europa in un’ora finiva tutto, però con un’intensità forte ed elevata: il risultato era migliore, perché ti allenavi alla stessa intensità con cui giocavi poi le partite”.

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