Rezza contrario alla ripresa della Serie A: furia Lazio

Il parere di Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, sulla ripresa della Serie A a fine maggio torna a scatenare la polemica nel mondo del calcio. 

Il componente del Comitato tecnico scientifico del Governo, rispondendo ad una domanda sulla ripresa del campionato di calcio durante la conferenza stampa della Protezione Civile, ha bocciato l’eventualità di una ripartenza del torneo: “Se dovessi dare un parere tecnico non lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d’accordo. Poi sarà la politica a decidere”.

“Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Qualcuno ha proposto un monitoraggio stretto sui calciatori, con test quasi quotidiani, a me sinceramente sembra un’ipotesi un po’ tirata. E poi siamo quasi a maggio…”.

Immediata è arrivata la replica del portavoce della Lazio Arturo Diaconale, che ha fatto un’allusione sulla fede calcistica di Rezza (romanista): “Alle volte il tifo colpisce anche gli scienziati e dà alla testa… esperti che sarebbero molto più utili se, invece di occuparsi di argomenti simili, trovassero un modo per fronteggiare efficacemente il virus”.

“Sarebbe davvero auspicabile che, invece di alimentare polemiche calcistiche di cui non si sente il bisogno, si dedicasse ogni energia alla ricerca di una cura o di un vaccino che possa arrestare il contagio”, sono le parole durissime del rappresentante del club biancoceleste.

Si schiera invece con Rezza il presidente del Torino Urbano Cairo: “Ha ragione il professor Rezza, riprendere a giocare il campionato a fine maggio è impossibile. Oggi ha parlato un uomo di scienza, e ha detto una cosa che io sostengo da tempo semplicemente perché ho una certa dimestichezza con i numeri. Con la situazione attuale, non esiste pensare a giocare tra un mese e mezzo. Purtroppo. E sottolineo il purtroppo, visto che oltre al Torino ho la Gazzetta dello Sport e dunque avrei interesse a che si riprendesse, per motivi evidenti”, sono le parole riprese dell’Ansa.

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