Napoli, Spalletti spiega il vuoto lasciato da Maradona

“È fondamentale è il vuoto che ha lasciato: non si era mai visto nella storia del calcio”.

Domani sera non sarà una partita come le altre per tutto il popolo napoletano: in occasione della gara con la Lazio infatti, sfilerà una statua deicata a Diego Armando Maradona, in concomitanza con l’anniversario della sua tragica morte, avvenuta il 25 novembre del 2020.

In conferenza stampa, a margine delle disquisizioni prettamente tattiche in vista del match contro Maurizio Sarri – il grande ex dell’incontro – Luciano Spalletti ha voluto dire la sua sulla grandezza di un personaggio che ha segnato in modo indelebile la storia della città.

“Maradona è sempre nei pensieri dei calciatori, non solo dello sportivo per averlo ammirato, ma ci sono anche calciatori che vorrebbero ripercorrerne la grandezza, anche nelle canzoni che cantano”, ha esordito il tecnico. “In ritiro in una cena sono venute fuori anche le canzoni di Diego. In sintesi io dico che non importa capire se è stato un buon esempio o meno, il più grande numero 10 o no, ma ciò che è fondamentale è il vuoto che ha lasciato, la sensazione di spazio lasciato al niente, lo smarrimento totale che non si era mai visto nella storia del calcio. Ed è riduttivo parlare solo di storia del calcio: è stato il più grande di tutti. Io ci ho giocato una volta contro e ricordo benissimo cosa creò come difficoltà. Per capire la sua anima, va ascoltato quando cantava forse più che vedere cosa ha fatto in campo. La grandezza è come faceva sentire gli altri, quanto li faceva diventare grandi”.

 

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