Fu protagonista di tre promozioni dalla B alla A, due con i marchigiani e una con la Dea.
È morto a 74 anni, da tempo affetto da una malattia neurodegenerativa, Eugenio Perico, nato il 15 ottobre 1951 a Curno, in provincia di Bergamo, calciatore degli anni settanta e ottanta, protagonista di ben tre promozioni in Serie A nel ruolo di difensore. Dopo l’annata 1970-1971 con l’Atalanta in Serie B nella quale non gioca, passa per una stagione allo Spezia e per quella successiva alla Cremonese, entrambe allora in Serie C. Nel 1973 approda all’Ascoli, in cui militerà per otto anni, i più belli della storia del club marchigiano guidato da Costantino Rozzi. Arriva subito la promozione in Serie A, due stagioni nella massima serie, due in B e poi tre ancora in A.
È tuttora il calciatore che detiene il maggior numero di presenze con la maglia bianconera ascolana tra Serie A e B: 236. Nell’autunno del 1981 torna all’Atalanta, con la quale, ddopo tre stagioni, è protagonista della sua terza promozione personale in Serie A. Appende le scarpette al chiodo, mettendo fine a una carriera molto lunga, dopo essere entrato negli ultimi minuti della finale di Coppa Italia 1986-1987 persa 1-0 contro il Napoli. In Serie A ha totalizzato, in nove stagioni complessive, 205 presenze e 4 gol. Dopo il ritiro è stato allenatore delle giovanili dell’Atalanta, con le quali ha vinto quattro scudetti nella categoria Giovanissimi. Nel 1997 è stato anche candidato sindaco del suo paese natale, Curno. Anche il figlio Gabriele ha giocato in Serie A nel Cagliari e nel Cesena.
Questo il messaggio di cordoglio dell’Ascoli sui social: “Nella giornata odierna un grave lutto ha colpito il Club bianconero e tutto il mondo Ascoli: se n’è andato, all’età di 74 anni, uno dei simboli del Picchio, Eugenio Perico, storico difensore che con la maglia dell’Ascoli trascorse buona parte della sua carriera. Eugenio Perico non è stato solo un calciatore apprezzatissimo, ma un uomo vero, affidabile, capace di trasmettere rispetto e amore profondo per i colori bianconeri. Con lui l’Ascoli ottenne la storica promozione in Serie A e, nelle stagioni successive nella città delle cento torri – ben otto – vestì la maglia del Club 236 volte fra Serie A e B stabilendo un vero record”.
“L’Ascoli e i suoi tifosi oggi salutano una colonna della storia bianconera, una perdita, quella di Eugenio, che ha il sapore di una grande eredità: quella di chi ha saputo onorare la maglia dell’Ascoli e rappresentare un popolo intero con orgoglio e abnegazione. Il Presidente Bernardino Passeri, la proprietà tutta, la Dirigenza, i dipendenti, la squadra e lo staff esprimono sincero e profondo cordoglio alla Famiglia Perico”.
Questo invece quanto ha scritto l’Atalanta sul proprio sito ufficiale: “Atalanta in lutto, è scomparso Eugenio Perico. Cresciuto nel settore giovanile atalantino, Perico, bergamasco di Curno, ha vestito la maglia della prima squadra per sei stagioni, dall’ottobre 1981 al campionato 1986/87, collezionando complessivamente 173 presenze e realizzando 2 reti. Dopo aver concluso la carriera da calciatore, ha proseguito il suo percorso in nerazzurro come allenatore del vivaio, contribuendo in modo significativo alla crescita di tanti giovani talenti”.
“Nel settore giovanile ha conquistato quattro scudetti con la categoria Giovanissimi Nazionali, lasciando un importante segno nella storia e nei valori del Club. Il Presidente Antonio Percassi, il co-Chairman Stephen Pagliuca e tutta la famiglia Atalanta si stringono con affetto alla famiglia di Eugenio Perico, esprimendo le più sentite e sincere condoglianze”.