Malagò: “Nelle zone a rischio lo sport si fermi”

L’allarme Coronavirus cresce sempre più in Italia, e ovviamente anche il mondo dello sport sta prendendo provvedimenti. Diversi eventi sono già stati rimandati a data da destinarsi, in una situazione in divenire ma molto chiara.

A dettare la linea ci ha pensato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha inquadrato in maniera molto chiara la situazione con le sue dichiarazioni rilasciate nel corso dell’evento Benvenuto Brunello, in corso di svolgimento a Montalcino in provincia di Siena.

“Se c’è una manifestazione dove si verifica uno di questi casi, lì lo sport si deve fermare – ha spiegato -. Sono in contatto costante con il ministro Spadafora, se ci sono competizioni in un luogo dove ci sono questi casi, lo sport non può esserci, per ovvi motivi. Se si possono attuare altre precauzioni? Su questo argomento parlano tutti, io penso che è meglio far parlare chi è competente”.

“Sono in contatto con le autorità che hanno la responsabilità, il diritto e dovere di prendere iniziative e precauzioni. Se ci sono autorità governative e rappresentanze locali che faranno ordinanze per la sicurezza dei cittadini, lo sport si deve immediatamente adeguare”, ha quindi aggiunto il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale, inquadrando anche il destino delle Olimpiadi di Tokyo 2020, previste tra il 24 luglio e il 9 agosto prossimi: “Sono un rappresentante del Cio, ci parlo tutti i giorni. Al momento non ci sono controindicazioni che ci siano problemi per le Olimpiadi”.

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