Lecce, Morten Hjulmand svela il suo modello

Morten Hjulmand svela a chi si ispira

Il capitano del Lecce Morten Hjulmand si è concesso ad una lunga intervista a la Gazzetta dello Sport in cui ha raccontato la sua nuova esperienza in Salento, svelando anche il suo modello di giocatore.

“Il mio sogno ora è salvarmi col Lecce – ha esordito Hjulmand -. Mi sono innamorato di Lecce. Vivo nel centro storico, sto imparando a conoscere i dintorni. Amo il mare, adoro Santa Caterina, sopra Gallipoli. C’è sempre il pesce fresco. Io, la mia fidanzata Emilie e il nostro cane Olau stiamo benissimo qui”.

“La crescita c’è stata. Ora si vede il vero Lecce. Io ho subito l’espulsione con la Roma dove abbiamo perso in dieci. In qualche partita siamo stati sfortunati. Contro Bologna e Juventus non abbiamo fatto bene. Poi, però abbiamo davvero cominciato a fare bene insieme. Mancava l’ultimo step. Siamo cresciuti come intensità, ci abbassiamo di meno, andiamo più nel campo degli avversari e prendiamo l’uomo sempre. Cerchiamo di verticalizzare tanto, Banda sta crescendo e Strefezza è fortissimo. Il primo va a giocare l’uno contro uno, l’altro se prende palla tra le linee fa tante cose buone” ha proseguito il regista dei salentini.

Quindi ha analizzato il suo ruolo, svelando il suo modello: “Sto sempre vicino all’avversario con l’idea di portargli via il pallone. Vado a prendere uomo e pallone per aiutare la squadra. Credo di aver migliorato la fase difensiva. Ora siamo in A ed è tutta un’altra storia rispetto alla B. Lavoro tanto, guardo i video, il livello si è alzato parecchio, soprattutto fisicamente. Modello? Brozovic dell’Inter. Ho cercato di imparare molto da lui. Quando vedo come prende la palla è un piacere. Poi sta sempre vicino ai difensori”.

Si è poi espresso così sul peso di essere capitano: “Mi piace, ma penso a fare il calciatore. Contro il Cittadella in Coppa Italia non era stato ancora deciso nulla, poi mi è stata data la fascia alla prima con l’Inter. L’allenatore Baroni mi ha detto ‘Tu se il capitano’. Farlo significa esserci sempre, ma qui c’è anche altra gente con forte personalità. Parlo sempre in italiano, perché è giusto che gli stranieri imparino. Poi, chiaro, che dentro lo spogliatoio, si parli pure l’inglese”.

E a proposito di inglese ha rivelato una sua grande passione: “Sono pazzo della Premier League. Sono un tifoso dell’Arsenal. Arteta in due anni ha cambiato tutto, la mentalità, ora giocano benissimo. Grande intensità. Maggiore rispetto alla serie A che a me piace molto perché vedo calciatori fortissimi con tanta qualità. Volevo la serie A”.

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