José Mourinho, il gesto del telefono costa caro

Due giornate a Mourinho

E’ arrivata la sentenza del Giudice Sportivo per José Mourinho, espulso nel match contro il Verona. Lo Special One ha rimediato due giornate di squalifica e 20mila euro di ammenda per il “gesto del telefono” e le frasi rivolte all’arbitro Pairetto nel recupero della gara dell’Olimpico. Squalificato per due giornate anche il preparatore dei portieri Nuno Santos e il general manager Pinto fino all’8 marzo. 

Come si legge nella sentenza, il tecnico portoghese è stato sanzionato “per avere, al 45° del secondo tempo, rivolgendosi al Quarto Ufficiale, indirizzato gravi insinuazioni al Direttore di gara, nonchè per essere entrato, all’atto del provvedimento di espulsione, sul terreno di giuoco con fare minaccioso contestando platealmente la decisione arbitrale; infine, al termine della gara, nel tunnel che adduce agli spogliatoi, per aver reiterato le suddette insinuazioni nei confronti del Direttore di gara mentre cercava di trattenere il proprio Direttore sportivo; recidivo”.

Squalifica per due giornate effettive di gara per Nuno Santos “per avere, al 41° e al 47° del secondo tempo, rivolto espressioni gravemente insultanti al Direttore di gara; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale”.

Squalifica infine fino all’8 marzo 2022 per Thiago Pinto “per avere, al termine della gara, nel tunnel che adduce gli spogliatoi, affrontato in maniera irruenta l’Arbitro e, pur trattenuto dal proprio Allenatore, indirizzato allo stesso gravi insinuazioni; sanzione ridotta per aver presentato in un secondo momento formalmente le scuse al Direttore di gara, accettate dal medesimo; infrazione rilevata anche dai collaboratori della Procura federale”.

Squalifica per una giornata effettiva di gara e ammenda di cinquemila euro per il preparato atletico Stefano Rapetti “per avere, al 25° del secondo tempo, inveito pesantemente contro un componente della panchina avversaria proferendo anche un’espressione blasfema; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale”.

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