Italia, fischi e paura: la Macedonia apre la crisi

L’Italia di Ventura non esce dalla crisi e un mese dopo il tracollo in Spagna non va oltre il pareggio interno contro la Macedonia.

Al “Grande Torino” gli azzurri non riescono a ottenere i tre punti indispensabili per risalire nel ranking e centrano senza festeggiare la certezza del secondo posto, ma non possono ancora essere certi di partecipare al playoff di novembre: per farlo bisognerà ottenere almeno un altro punto lunedì a Scutari contro l’Albania di Panucci, sconfitta dalla Spagna e ormai fuori dai giochi.

Da dimenticare la prestazione dell’Italia, che è parsa scendere in campo contratta, preoccupata e con la testa ancora al ko del “Bernabeu” .

Il 3-4-3 di Ventura, con il debuttante Verdi in attacco con Immobile e Insigne, non ha dato le risposte sperate, al pari del ritorno della BBC di vecchia juventina memoria: se infatti il gol azzurro lo ha firmato al 40’ Giorgio Chiellini, su assist di Immobile, ancora protagonista in negativo è stato Leonardo Bonucci, protagonista di uno svarione subito dopo il vantaggio, ma lo stesso Chiellini ha stoppato Nestorovski.

L’Italia, sempre troppo lenta e frenetica, si è vista solo a sprazzi, vivendo il proprio momento migliore poco prima del gol (occasione sprecata da Zappacosta) e subendo l’organizzazione della Macedonia, che nel primo tempo ha pensato solo a difendersi, per poi alzare il baricentro e mettere sempre più in difficoltà un’Italia mai pericolosa nella ripresa e trafitta al 32’ dal palermitano Trajkovski, entrato da pochi minuti e troppo libero di penetrare nella sinistra dell’Italia e trafiggere Buffon con un diagonale. Poi solo fischi e preoccupazione.

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