Insigne, il fratello chiarisce perché soffre

Antonio Insigne, fratello del capitano del Napoli Lorenzo, è intervenuto in diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo.

L’attaccante azzurro è al centro delle polemiche da qualche giorno a causa del rapporto non idilliaco con Carlo Ancelotti, ma Antonio ha gettato acqua sul fuoco: “Questo è l’anno in cui Lorenzo può fare un salto di qualità, ci sono i presupposti per vincere lo scudetto anche se attualmente siamo un po’ distanti dalla prima in classifica. Dal punto di vista personale credo che, come tutto il Napoli, le cose non girano nel verso giusto. Lorenzo è stato sempre uno che è venuto fuori da momenti brutti. Il suo motto è quello di abbassare la testa e lavorare, farà di tutto per uscire da questo momento. Il Napoli è una squadra forte, sono sicuro si riprenderà”. 

Una precisazione anche sull’incontro avvenuto tra Lorenzo e lo stesso Ancelotti con “mediatore” l’agente del giocatore, Mino Raiola: “Sull’incontro di ieri, che ho letto su varie testate, posso dire che è l’ho sentito ed è tranquillo. È disponibile a giocare ovunque, è il capitano ed il primo tifoso, vuole solo giocare e dare il tutto per tutto. Ha voglia e foga di vincere con il Napoli, non riuscendoci fino ad adesso ne soffre un po’. Lui non mi ha mai parlato male del mister, di qualche compagno, dell’ambiente. Ovviamente non tutti possono pensarla alla stessa maniera, ad ogni modo Insigne si mette a disposizione dell’allenatore e della squadra. Dispiace che a volte il malumore venga travisato, lui è il primo tifoso, si sente un rappresentate della gente di Napoli. Così come ci resta male il tifoso, così anche lui che ci suda con quella maglia”.

Infine sulle questioni tattiche: “Lorenzo, per quanto ne so, non ha mai imposto di voler giocare in una determinata posizione o di scendere per forza in campo. Come esterno d’attacco si è sempre perfettamente espresso, con Benitez, Sarri. Se Ancelotti vuole farlo giocare in un altro modulo, Lorenzo non si è mai opposto, non gioca per se stesso, ma per la squadra. Io gli imputo di essere poco cattivo sotto porta, lui mi dice che non gli interessa se fa gol o assist, vuole portare i tre punti a casa. Parecchie delle cose dette sono solo dicerie. Presuntuoso? Non è vero, lui l’ha detto che gli dispiace sembrare così. A volte è chiuso ed introverso per cui può sembrare arrogante, presuntuoso, ma è tutto ciò che non gli appartiene. A volte può reagire male, ma è dato dalla rabbia del momento”.
 

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