Fiorentina-Roma 7-1: Pagelloide giallorosso

Pietro Vultaggio, giornalista MilanoReporter, ScrivoNapoli, BuongiornoSlovacchia, opinionista Sportal.it, dà i voti agli uomini di Di Francesco.

Olsen 5: non molto reattivo sul gol di Muriel leggermente deviato ma, in generale – e per una volta – non ha grosse responsabilità.

Florenzi 3,5: il capitano ha molte responsabilità su tre gol subìti. Mirallas fa di lui praticamente quello che vuole.

Manolas 4: anche lui crolla sotto i colpi di Chiesa e compagni.

Fazio 4.5: non benissimo in occasione del primo gol, ma non è di sicuro tra i peggiori del reparto.

Kolarov 4,5: da salvare il suo bellissimo gol della speranza, ma dorme profondamente su due dei gol subìti. Malissimo in fase difensiva e non è la prima volta in questa stagione.

Nzonzi 4: gira a vuoto, così come il resto della squadra, e sembra più lento del solito. 

Pellegrini Lorenzo 4: impalpabile il suo ingresso in campo.

Cristante 3,5: la sua partita finisce sul palo colpito nel primo tempo. Si ferma poi a guardare, inerme, la nave affondare, annaspando, così come quando perde palla e si ferma a guardare la squadra subire uno dei tanti gol. 

Zaniolo 5,5: nel primo tempo fa tutto lui e sfiora anche il gol. Si intestardisce troppo quando cerca spazio, di prepotenza in area, mettendo un pallone basso in mezzo con i suoi compagni che, assonnati, mancano di reattività e non riescono a concludere. L’unico da salvare.

Pastore 3: sbaglia tutti i palloni che tocca. Tolto per disperazione. Pessimo.

Dzeko 3: fa bene il movimento incontro a prendere il pallone per fare da regista avanzato. Si fa cacciare però per qualche parola di troppo detta all’arbitro: ingenuo.

El Sharaawy 4: vaga per la trequarti senza una meta e senza un guizzo. Peccato perché era stato uno dei migliori nelle ultime uscite giallorosse.

De Rossi s.v.

Schick 4: si nasconde dietro alla difesa viola. Ci prova di testa, ma è comunque impalpabile.

Di Francesco 2: prova a cambiare qualcosa nell’intervallo, ma sbaglia tutto e la situazione crolla inesorabilmente. Una sconfitta umiliante, con conseguenze ancora oscure.

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