Claudio Ranieri spiega le differenze col Cagliari di Liverani

“Le squadre che scendono dalla serie A trovano delle difficoltà oggettive: serve calarsi nella mentalità della serie B”

Tornato sulla panchina del Cagliari a 31 anni di distanza dall’ultima esperienza, Claudio Ranieri non ha fallito l’appuntamento con la vittoria al cospetto del Como di Moreno Longo, regolato con un gol per tempo. Al termine della gara, il tecnico romano era atteso in conferenza stampa per le prime impressioni dopo l’affermazione sul campo, che ha portato il Cagliari ad issarsi in sesta posizione, ad una sola lunghezza dal Pisa.

“Chiaramente con il cambio di allenatore c’è sempre quel surplus di entusiasmo, tutti vogliono mettersi in mostra. È logico che dovevo parlare molto perchè è una squadra che era partita per vincere il campionato. Non è mai facile vincere ed anche quando è sceso in serie C il Cagliari doveva fare un sol boccone del campionato, ma poi non vinse il campionato”, ha esordito il tecnico.

“Le squadre che scendono dalla serie A trovano delle difficoltà oggettive, serve calarsi nella mentalità della serie B. È quello che ho chiesto ai ragazzi, giocare, se sbagliano non mi interessa nulla ma dovevano giocare e fare tutto fino al novantesimo. E poi ne avremmo parlato. Il Cagliari con Liverani aveva intessuto un buon lavoro tattico, di possesso ed entrate, quindi creava tante occasioni da gol. A me piace vedere più la loro determinazione, poi dopo la qualità che hanno le mettessero al servizio della squadra. È stata buona la prima. Il vento ha condizionato molto la partuta, allungava o accorciava la palla in base a dove attaccavi, però era importante partire con il piede giusto per tutto l’entusiasmo che c’è stato in questi giorni e per quello che c’era oggi alla Unipol Domus”, ha concluso.

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