Cellino ribadisce: “Non si può giocare”

“La Fifa dice finiamola qui, il Coni anche, la nostra Federazione ricorda il Governo che forma un sacco di commissioni. Stiamo vivendo una tragedia, vivo a Brescia e sto vedendo cose che non auguro a nessuno di vedere, ecco perché mi arrabbio”. Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, torna a chiedere di chiudere questo campionato di Serie A, fermo dal 9 marzo a causa dell’emergenza coronavirus

“Se serve che il Brescia retroceda per salvare il calcio, io retrocedo e ci vado a testa alta in Serie B -aggiunge il 63enne imprenditore sardo a Radio 24-. Ci si nasconde dietro i problemi economici. L’azienda calcio è l’unica in grado di risollevarsi e ripartire in autonomia, senza chiedere aiuti al Governo e a nessuno. I giocatori sono pagati per giocare le partite, non per allenarsi, se stiamo fermi i giocatori rinunceranno a qualcosa, si riparte l’anno prossimo facendo i bravi”. 

“Come si ricomincia a settembre senza dare un giorno di vacanza? I calciatori si strappano, hanno bisogno di fare la preparazione. Se non incassiamo soldi, i calciatori di Serie A si compreranno una Lamborghini in meno, loro sono disponibili, ma devi dirgli le cose come stanno. Non puoi dirgli ti tolgo lo stipendio e poi devi giocare 3 volte a settimana”.

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