Bartolomucci sono – 1 febbraio 2016

L’oroscopo parlava chiaro: sagittario in vena di polemiche! Roberto Mancini al centro dell’ennesimo bombardamento mediatico. Mancini è sagittario e per natura non ama essere giudicato, ma per definizione è un allenatore di calcio e come tale è al centro di migliaia se non milioni di attenzioni. Ieri gli è andata molto male, anzi gli è andato tutto storto. Superato dal Milan con un tre a zero che non ammetterebbe repliche. Uso questo verbo perché, anche se il calcio non si sposa coi se e coi ma, sarebbe stato sufficiente mettere in rete quel rigore per scrivere un’altra storia, oppure deviare nella porta vuota quel colpo di testa di Eder… Quindi?
 
Per la prima volta quest’anno qualcuno pensa che la sua panchina traballa. E non ha torto. Lo scollamento della squadra in tutti i reparti è evidente ed è evidente che quando saltano tutte le certezze, i centrali insuperabili, Brozovic ispirato e le punte capaci di realizzare, anche solo un gol. Salta il banco e l’Inter è ormai quella dei momenti peggiori. Non so se qualcuno riuscirà a risolvere la questione, i nervi saltati a Mancini (a mio giudizio tutto nasce dalla vittoria con polemiche di Napoli) sono un segnale d’allarme forte, perché quando si notano più i difetti dei pregi allora vuol dire che devi ripartire ricominciare o mollare. Il Milan alla fine quel tre a zero se l’è meritato, servirà e tanto per questa stagione, occhio però a perdere di vista certi difetti, soprattutto certi erroracci tecnici che si ripetono a centrocampo.
 
La cosa più bella del derby: il colpo d’occhio dei 77 mila, la peggiore: il medio alzato di Mancini, la più simpatica: il calcio nel sedere (affettuoso) di Sinisa a Niang, la più antipatica: il gesto dell’ombrello di Salvini in tribuna.
 
E’ stata una giornata di conferme, oltre la crisi dell’Inter c’è la rincorsa delle prime che a suon di gol quattro la Juve cinque il Napoli raccontano di un campionato che divide in parti uguali la felicità quella del nord e quella del sud. Oddio, credo che tra i tifosi juventini la maggioranza appartenga proprio al sud, e comunque accettata l’idea che se la vedranno Sarri e Allegri resta un bel gruppo nel quale c’è posto e tempo per tutti. Un riconoscimento doveroso spetta a Donadoni che non solo ha trasformato il Bologna ma ha chiaramente fatto capire che tutto diventa possibile, in effetti lui ha preso una squadra praticamente già in B ed oggi non solo l’ha praticamente salvata ma rischia (se tiene questo passo) di fare un triplo  salto.
 
Si chiude il mercato e non tolgo il pane ai bravi colleghi che se ne occupano, mi riservo di commentare, magari domani, alla vigilia di un’altra gustosa giornata di campionato, lo avevamo detto che questo mese è da fiato sospeso e scherzi di carnevale.
 

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