Ascoli, è bufera tra Pulcinelli e Ardemagni

È dura, anzi durissima, la risposta di Matteo Ardemagni al patron dell’Ascoli Massimo Pulcinelli dopo le accuse di quest’ultimo verso l’attaccante che a gennaio ha lasciato le Marche per trasferirsi a Frosinone.

“È un ragazzo al quale mi ero affezionato pensando che anch’esso si fosse affezionato a me, all’ambiente e alla mia famiglia – aveva detto Pulcinelli nei giorni scorsi durante una diretta Facebook sulla pagina ‘Gli Avvocati del Diavolo’ – Invece si è dimostrato un mercenario del calcio. È un ragazzo che ancora sta lì a giocare alla playstation, lasciamolo giocare”.

Ardemagni non l’ha presa bene, aggiungendo alla replica, avvenuta attraverso il proprio profilo Facebook ufficiale, la decisione di adire alle vie legali: “In relazione alle pesanti dichiarazioni rilasciate, senza contradditorio, dal Sig. Pulcinelli in data 2 giugno 2020 vorrei chiarire che oltre ad essere assolutamente infondate sono gravemente lesive della mia reputazione professionale e della mia immagine. Senza nessuna volontà di creare inutile polemica ci tengo a chiarire che ad Ascoli, come in tutta la mia carriera, ho dato tutto me stesso, arrivando anche a subire gravi infortuni per la troppa voglia di aiutare la squadra e non c’è stato gol al quale non ho esultato con i tifosi e con i miei compagni, sia dal campo che dalla panchina che dalla tribuna”.

“Quanto alle dichiarazioni lesive della mia immagine – prosegue il giocatore – nelle quali il Sig. Pulcinelli mi definisce “mercenario”, credo si commentino da sole soprattutto per chi mi conosce e per chi ha giocato con me ed ho la maturità e l’educazione di non rispondere. Ci tengo solo a comunicare che ho già dato mandato al mio avvocato di fiducia Luigi Carvelli per iniziare un’azione legale di risarcimento danni e posso già dire che devolverò a qualche associazione benefica di Ascoli quanto mi verrà eventualmente riconosciuto in quanto per me i soldi non sono mai stati importanti rispetto ai rapporti e alle persone. Non posso accettare che dopo oltre quindici anni di carriera, in cui il mio nome è accostato ai tanti gol segnati, ora, su molti siti, venga accostato ad un termine così gravemente infamante e lontano dalla mia persona”.

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