Al Bologna il Premio Costruiamo Gentilezza nello Sport

Articolo di Mauro Corno

A consegnare il riconoscimento, le due ambasciatrici di Costruiamo Gentilezza, Gaia Simonetti, anche rappresentante di USSI Toscana, e Chiara Castellani, Vicepresidente Costruiamo Gentilezza.

Prima del match tra Bologna e Pisa, al Dall’Ara è stato consegnato il Premio Costruiamo Gentilezza nello Sport al club emiliano e alla sua Area CSR per il progetto legato alle formazioni con i nomi-segno dei giocatori.

A consegnare il riconoscimento, le due ambasciatrici di Costruiamo Gentilezza, Gaia Simonetti, anche rappresentante di USSI Toscana, e Chiara Castellani, Vicepresidente Costruiamo Gentilezza, che hanno donato la maglia, simbolo del Premio, all’Amministratore Delegato Claudio Fenucci insieme a Valentina Vanicore e Veronica Pedrelli dell’Area CSR – Dipartimento Marketing. Alla premiazione ha dato supporto anche l’USSI Emilia-Romagna.

Il Premio Costruiamo Gentilezza nello Sport, ha preso ispirazione dal gesto del cuore di Guglielmo Vicario, che tra i primi accolse una famiglia fuggita dalla guerra. Valorizza gesti e progetti gentili attraverso lo sport e nel corso dei suoi 3 anni di vita (nacque nell’autunno 2022) ha ” riconosciuto” oltre 30 storie di gentilezza di atleti, dirigenti, squadre.

L’iniziativa del Bologna segna un passo importante nel percorso dell’inclusione, avviando il progetto dedicato alla comunità sorda che segue con passione i colori rossoblù.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con un gruppo di tifosi felsinei non udenti che hanno individuato le caratteristiche di ogni singolo giocatore e creato segni che li rappresentano al meglio.

Un esempio? Lorenzo De Silvestri, per tutti “il Sindaco”, ha un nome-segno ispirato proprio alla fascia del primo cittadino.

 

Da oltre vent’anni Editor-in-Chief di Sportal.it si è laureato in Scienze Politiche alla Statale di Milano con una tesi su Georges Simenon. Ha scritto due libri su calciatori e allenatori italiani all’estero: Ai confini dell’impero e Nuovi confini dell’Impero. Da bimbo era certo che avrebbe giocato in serie A ma già in Seconda Categoria faticava.

TG SPORT

Articoli correlati