A Carpi si grida al complotto

Un punto in quattro partite e una consistente dose di rabbia. L’umore, in casa Carpi, è grigio, come gli scenari nebulosi che si profilano all’orizzonte.
 
Dopo il ko di ieri contro la Fiorentina, il club emiliano ha optato per il silenzio stampa: la ritrosia dei biancorossi, evidentemente, è dovuta ai presunti torti arbitrali subiti nelle prime uscite stagionali.
 
Sean Sogliano ha voluto rompere il mutismo della società. Il direttore sportivo è insorto e ha puntato il dito contro l’arbitro Di Bello, reo, a suo avviso, di non aver concesso un penality al Carpi per fallo di mano di Bernardeschi.
 
La Gazzetta dello Sport ha dato voce alla ribellione del dirigente: “Ci volete in B? Basta dirlo – ha esordito -. Con l’Inter non ci hanno dato un rigore netto su Matos sullo 0-0. A Palermo abbiamo subito il 2-2 dopo una gomitata di Trajkovski su Gabriel Silva. Non potevamo più tacere”.
 

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