I playoff di Campana: “Sassari, che trio di italiani!”

Mentre l’Olimpia risale la china e va ad Avellino con uno spirito diverso con la prospettiva del ritorno di Mike James, top scorer dell’Eurolega, la Dinamo Sassari che  nelle prediction di Basketvision avevo indicato fin da ottobre come la sorpresa della stagione, è la prima ad avere il match ball per le semifinali. Le 11 vittorie consecutive negli ultimi due mesi sono frutto di un riordino delle gerarchie con l’arrivo di Pozzecco, il suo mental coach,  bravo a ripulire i cervelli  e dare ai suoi giocatori la piena consapevolezza dei propri mezzi derivante anche dalla conquista della sua prima coppa internazionale (Europe Cup), e della completezza della squadra e del talento individuale.

Il 2-0 con Brindisi splendida rivale per 40 minuti, nonostante un imprevisto massacro ai rimbalzi (24 contro 50!)  dovuto alla mancanza di un centro, con i suoi 4  moschettieri (Banks 27 punti, di cui 20 nei primi 20 minuti,  Moraschini  19, Brown 17, Chappell 16. è stato un magnifico spot promozionale Rai della Spaghetti League. Una gara d’altri mondi dove almeno per una sera non si è vista la solita giostra guerresca di stampo medievale ma un basket alato, raffinato, con punte di spettacolo per intensità e prodezze individuali, che ha coinvolto anche il telespettatore. E che significa soprattutto tre cose: 1) chi vorrà lo scudetto dovrà fare i conti con la band sassarese, 2) il trio degli italiani vale ormai i titolari, vedi i 45 punti della triade  Spissu-Gentile-Polonara  e le loro 8 triple sulle 15 totali e nel quintetto finale che ha respinto l’assalto dei rivali, 3) l’incredibile metamorfosi  di Deshawn Pierre che dai 9,1 punti, 4,2 rimbalzi è diventato il Jordan della situazione, ha raddoppiato le sue cifre (18 punti, 9,5 rimbalzi, 3,5 assist) e con i suoi 15 rimbalzi, di cui 8 offensivi, ha fatto capire perchè appena sbarcato in Europa nel 2016 è stato il miglior rimbalzista della Bundesliga nonostante non arrivi ai due metri e il fisico asciutto, non certo da centro (vedi Cooley) . Peccato solo ci sia voluto un anno buono per capire il grado del suo talento, del suo impegno, e del perchè Indiana abbia sbagliato a non fargli in contratto, nella NBA ci sono starter con minor talento dell’ex shooting guard che portò i Flyers di Dayton due volte alle soglie delle Final For NCAA e vinto un bronzo mondiale U17 giocando assieme a Wiggins, Bennett e Pangos.

MVP – Adrian Banks, grande errore di Varese, 27 punti e 29 di valutazione, ma gli interventi di “doctor Pierre ” sono stati puntuali ogni volta che Brindisi tentava l’allungo o si rifaceva sotto, e poi il trio italiano che ha avuto una consacrazione araldica ufficiale di quanto possa contare, altro dettaglio significativo della” rivoluzione del sorriso” operata dal “Poz” senza tirarsela. MVP di Sassari  a sorpresa a Stefano Gentile, testa e carattere,  buon sangue non mente, 24 di valutazione 4/4 e 2/3 da 3, 6 rimbalzi in 20 minuti, quasi top scorer della sua squadra Marco Spissu (4/5 su 3). Con perfetto timing confermato per i prossimi 3 anni, mancino  interessante nel futuro azzurro ma già buono oggi se si vuole rinnovare la squadra. E per finire Polonara, 15 punti, 6 rimbalzi, 17 di valutazione

STATS – Dopo 5 gare di questi playoff,  Sassari ha ritoccato i precedenti record di G1  nel punteggio (da 89 a 106), nella valutazione (da 111 a 129), nel bottino di triple (da 12/21 a 15/29, quindi il 54 % di media!: frutto dell’armonia di gioco semplificato ma eseguito in alta velocità) e ne acquisisce altri importanti: i 50 rimbalzi, un livello da NBA (prececedente  47 Avellino G1), 19 rimbalzi  offensivi, maggior numero di tl segnati (21 su 28 contro il 19/33 di Trento G1), maggior numero di giocatori in doppia cifra (7, 17 Thomas, 16 Spissu, 15 Pierre, 15 Polonara, 14 Gentile, 10 Cooley e Smith).

CURIOSITA’ – Per dire quanto sia stata pericolosa Brindisi e abbia cullato l’idea di una vittoria a Sassari come nella regular season, c’è questo dato emblematico: ha perso segnando più canestri in azione (37 contro 35, di cui 22/8 in area, per un 63,2 che è il record di questi playoff, precedente 60,1 Reyer, e 2 triple in meno, 13/33). Alla fine sono stati decisivi i possessi, i 19 rimbalzi offensivi,  ma anche la differenza nei liberi. Sassari  che ne aveva tirati solo 2 in G1 ne ha segnati 21 su 28, 11 in più dei brindisini (10/14) e questo non è piaciuto a coach Vitucci, arbitraggio nostrano con  il secondo arbitro (Weidmann) a sovrastare il capoterna (Loguzzo) parlottando con i giocatori, cosa che gli è valsa l’attenzione delle telecamere e una popolarità immeritata. In altri tempi   sarebbe stato fermato per ricordargli le regola benedettina del bon arbitraggio, ora et labora.

QUESTION TIME – L’ingaggio last di Greene IV è stata solo un’operazione di marketing, un solo canestro in due gare e una domanda: perché non rinforzarsi con un lungo?

ALTRI MONDI – Senza Kevin Durant e in rimonta negli ultimi 3 incontri con Portland Golden State è la prima finalista con un 4-0 . I Blazers hanno perso le due gare casalinghe, di cui l’ultima nel supplementare per 6-8) nella finale dell’Ovest. E’ la quinta finale consecutiva , con 3 titoli di cui due ultimi. Il 4-0 porta la firma con due triple doppie di Stephen Curry 37 punti, (11/25 7/16 da3 tl 8/9 13 r 11a ) e Draymond Green (20  punti, 7/13 1/3 da3 tl3/4 14r 11a). Draymond Green come LeBron, co due triple doppie contro una di Curry in questa serie. I due soono candidati al titolo di MVP, deciderà lo scontro con i Bucks o Toronto. Dopo 3 gare, Toronto ha vinto la prima in casa (1/2, G4 stasera sempre in Canada.

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