I playoff di Campana: “Cooley sorprendente e simpatico”

Sportal.it ha chiesto un intervento sui playoff a Enrico Campana, giornalista grande esperto di basket e già prima firma della ‘Gazzetta dello Sport’.

Lo sport a volte è brutale, e i playoff  sono la sintesi del suo cinismo e del suo consumismo. Tutto cambia in fretta. E  nel momento in cui  arrivi in alto sai che  dovrai  inchinarti presto a qualcun altro.  E così nel giro di sole 48 ore lo scenario  di questa inedita finale scudetto è totalmente rovesciato:  la Reyer che aveva fermato la Dinamo reduce da 22 sucessi negli ultimi tre mesi,  vinti  i 3 scontri diretti  in campionato, pur con tutto il suo armamentario difensivo e la panchina lunga,  deve incassare  una sconfitta  con la esse maiuscola.  Ineccepibile, ma   nella quale sicuramente  si trovano  tracce delle tossine per le 12 gare giocate contro le 8 dei rivali,  come tracce di certi incastri  delicati  affiorati via via in questa stagione in chiaroscuro.  Perché   la difesa logora, soprattutto chi non ce l’ha nel dna,  senza fare nomi,  e la panchina lunga aiuta come quantità  ma certo quella di Raffaele è lontana dall’essere uno scudo stellare. Piuttosto la traduzione di un concetto pragmatico valido e utile per  trovare un linguaggio comune  fra 12 giocatori con storie e stili di gioco diversi.

Forse,  riuscendo a inchiodare Sassari sui 70 punti, si era illusa di aver trovato il punto di saldatura perfetto, ma Sassari ha segnato  99 punti di media contro la corazzata Armani , l’ha battuta 3 volte su 3,  dimostrando un potenziale superiore e l’ha espresso in grara2  grazie all’asse di ferro sul quale  si basa da quando è stato inventato il basket. Ovvero quello del play e del centro. Jaime Smith è stato quasi la copia di quello di gara3 con Milano e Jack Cooley, sorprendente  (e simpatico) ciccione- ballerino  ha imperato nelle due aree e stradominato fisicamente il duello con Mitchell Watt.  Poi c’è dell’altro. I correttivi di Pozzecco che oltre a ridare la giusta ricarica alla squadra,  ha saputo  neutralizzare la brutta partita di Thomas tradito dalla foga e probabilmente disturbato dalle sirene di mercato di Eurolega,  dando fiducia a Magro, uno che a Venezia era di casa. Come Tyrus McGee, concentrato d’energia esplosiva, che ha superato come qualità il livello di gara1 dov’era stato MVP ma con quale forzatura. A livello di guardie titolari Sassari con 19 punti e niente da Carter (-2) ha fatto meglio dei 10 punti colleghi Haynes (7 punti) e Stone (3). E se vogliamo estendere la comparazione a tutte le guardie, il totale è di 39 punti a 28, considerando anche Gentile (4) e Spissu (-1) e dall’altra parte Giuri (8 e lode), Tonut (7 anche in condotta, merita il quintetto) e De Nicolao (rovinoso con 0/5 da 3). Poi nelle ali, Polonara in crescita tecnica, di lettura del gioco nei momento topici, è stato migliore  sia rispetto al compagno Pierre ripresosi dallo shock di g1 (5 liberi sbagliati nell’arrivo punto a punto) ma anche del braccio d’oro della Reyer, Michael Bramos (2 punti in 32 minuti).

Adesso si va a Sassari, gara 3 domani sera, e gara 4 domenica. La risposta di Sassari c’è stata, nemmeno per un minuto al Taliercio è aleggiata l’idea di uno 0/2, adesso tocca ai lagunari riprendersi da una sconfitta che può avere riflessi psicologici. Arbitraggio ok:  Tolga Sahin, in questi playoff il miglior fischietto e designato FIBA per i mondiali,  ha garantito lo stesso metro di giudizio, punendo nei contatti sia l’attaccante che il difensore. Lanzarini e Weidmann lo hanno seguito. No a spinte da dietro, smanacciate, cinturate e sgambetti, a vantaggio del gioco pulito.

STATS –   Platonico e paradossale il +3 di Venezia fra recuperi e perse (12/9) anche se la maggior reattività nella palle vaganti rispetto a Sassari, -9 con 4 recuperi e 13 perse, non ha compensato il mediocre 20% nel tiro da3 (7/34, 0/5 De  Nicolao, 0/4 Bramos, 0/4 Haynes, 0/2 Tonut, 1/4 Stone, 3/8 Daye) e il debito ai rimbalzi (35-45)…. Una scelta scellerata  per l’economia di squadra l’intestardirsi nel tiro dall’arco  invece che cercare  quello in area  (34 contro 31 tentativi), ma forse era la scelta più sbrigativa per cercare di stare alle calcagna dei sardi che comunque hanno difeso con puntiglio  conducendo per tutta la gara, fino a un +17 a 3′ dalla fine (59/76)…..  Mentre per la seconda volta la Reyer ha avuto una valutazione inferiore ai punti segnati, Sassari è passata da 63 a 89, quindi a un +26, cifra che marca anche  la differenza  di qualità del gioco… Unica doppia-doppia di Sassari (Cooley si è ripetuto con 16 punti e 11 rimbalzi), ben 5 sardi in doppia cifra nella valutazione (25 Cooley, 22 Smith, 13 McGee, 12 Polonara, 10 Pierre)  contro 2 (15 Daye,  12 Vidmar). Nei punti 4 sardi in doppia cifra, nella Reyer solo Daye  (20 , top scorer).

MTP –  Mitch Watt ago della bilancia della Reyer ha subito troppo la stazza e il timing di Cooley nei rimbalzi, solo 3 canestri, nessun libero, solo 1 rimbalzo, zero nella valutazione, Most Tragic Player della serata ha commesso 3 falli in pochi minuti e il quinto è stato il segno della resa della Reyer sotto di 12 (52-66) nel terzo tempo.

MOSSA VINCENTE – Al secondo fallo di Thomas, il miglior attaccante di Sassari e puntualmente in doppia cifra negli ultimi 2 mesi, ma troppo nervoso,  Pozzecco l’ha tolto e mandato in campo Magro e l’ex veneziano  in quattro minuti ha  preso 2 rimbalzi e segnato 2 liberi, anche se il primo break (28-41 +13) è arrivato negli ultimi 5 minuti del secondo tempo  con i rimbalzi e un gran canestro in uno contro uno di Polonara che Daye non s’aspettava.

LA DICHIARAZIONE – Pozzecco: “Siamo su una nuvola, non cambio modo di giocare perché ognuno ha un suo odo di vedere la pallacanestro, come mi ha insegnato il mio maestro Recalcati  e la sua venuta a Venezia per  è stata una grande gioia. Complimenti a Venezia, una grande squadra.

LA CURIOSITA’ – Recalcati che è stato il coach dello scudetto della stella di Varese e dell’argento olimpico di Atene il cui play era Pozzecco, ha raccontato di averlo spinto fin da quando era un giocatore a prendere la tessera d’allenatore, colpito dal suo talento. “Quando si è ritirato, l’ho convinto a fare il corso allenatori, meglio una settimana a Bormio che la vacanza a Formentera, lui voleva fare il general manager, lavorava all’Armani, alla fine però mi ha ascoltato e  determinato il suo fortunato lancio a Capo d’Orlando”

ALTI MONDI – Il sito degli Spurs non ha dato  la notizia di Messina, l’attenzione è tutta per il ritiro di Tony Parker e la trattativa fra Popovich e i suoi dirigenti: si parla di un triennale con cifra-record per il settantenne coach di origini croate che guiderà gli Usa ai mondiali e alle Olimpiadi , vincitore di 5 titoli e detentore del record di 22 presenze consecutive nei playoff…Parker  37 anni si dedicherà alla sua squadra, l’Avel Villeurbanne di cui è proprietario e presidente ma fa capire che al ritorno in Eurolega  lui  tornerà  in campo!….Frattura al tendine d’Achille per Kevin Durant, ne avrà per 8-12 mesi, niente mondiali, era l’uomo-mercato dell’estate…Via alla finale in Spagna (al meglio di 5) fra Real Madrid e Barcellona che sono imbattute. …In Grecia 2/0 per il Panathinaikos contro il Promitheas Patrasso…In Serbia il Partizan di Trinchieri ha battuto la Stella Rossa e sono 1/1 nella finale…In Spagna danno per certo l’arrivo a Milano di DATOME e WANAMAKER (ex Pistoia, Fene e 76ers).

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