Dinamo Sassari, coach Cavina non si aspetta miracoli

“Saremo chiamati a un extra sforzo sia dal punto di vista mentale sia da quello tecnico e tattico”.

La Dinamo Banco di Sardegna è rientrata ieri sera sull’isola e da questo pomeriggio i biancoblu sono al lavoro per preparare la prossima sfida. Domenica ad attendere Jack Devecchi e compagni c’è il lunch match con Treviso valido per la 4°giornata di regular season LBA.

A presentare l’imminente sfida coach Demis Cavina: “Finiamo a Treviso un tour de force a livello logistico e anche tecnico perchè incontriamo un’altra squadra in forma, che ha iniziato presto la preparazione per disputare il QR di Basketball Champions League che ha vinto. Hanno mantenuto l’ossatura dello scorso anno cambiando il centro tenendo però giocatori importanti sia nel perimetro sia vicino a canestro. Sarà un’altra trasferta, la terza in due settimane, e saremo chiamati a un extra sforzo sia dal punto di vista mentale sia da quello tecnico e tattico. Soprattutto dopo una partita come quella di Tenerife in cui abbiamo disputato il miglior quarto della stagione, il primo, ma ci siamo sciolti – come è già capitato – alla prima difficoltà. Dobbiamo essere bravi a reagire, dobbiamo capire che non può più succedere di lasciare gli avversari dilagare negli ultimi minuti. Vorrei uno scatto di orgoglio e un continuo miglioramento dal punto di vista tecnico tattico, ripartendo proprio da quel primo quarto. Non è solo una questione tecnico tattica ma soprattutto mentale: voglio una reazione mentale fin da subito”.

Sul calo dopo il primo quarto del match giocato contro i canari, Cavina ha poi aggiunto: “Non mi aspetto miracoli, quando una squadra come la nostra non si allena con continuità – e noi negli ultimi 14 giorni abbiamo viaggiato 7 e 4 si è andati in campo – la partita va messa dal punto di vista agonistico. Nel primo quarto a Tenerife oltre alle esecuzioni e riscoprire sul campo le cose che avevamo fatto bene con Reggio, erano ottime l’intensità difensiva e aggressività ed è da quelle che dobbiamo ripartire. Siamo calati e vogliamo capire tatticamente e tecnicamente cosa possiamo migliorare, ma tutto deve partire dalla continuità a livello di intensità. Con Reggio Emilia era successa la stessa cosa nel secondo tempo: abbiamo cambiato la partita quando abbiamo migliorato l’intensità e la connessione tra i giocatori. Dobbiamo essere più squadra e farlo in breve tempo”.

Per finire, il coach di Sassari ha parlato delle insidie nascoste nella sfida contro Treviso: “Nel campionato italiano ci sono tre squadre un po’ più forti delle altre, con ambizioni diverse, e dietro un folto gruppo di inseguitrici, tra cui Treviso: con tutte queste non puoi abbassare il livello, lo abbiamo visto sulla nostra pelle a Brindisi nonostante il nostro controbreak nell’ultimo quarto. Non si può vivere di strappi, anche positivi, nella partita con questi rivali perchè sono capaci di punirti: Treviso ha giocatori perimetrali, molto forti dal punto di vista tecnico sul perimetro, grandi tiratori, può giocare bassa ma ha anche giocatori importanti sotto canestro come Jones e Sims. Dobbiamo approcciare alla partita pensando a questo concetto: l’obiettivo è trovare la continuità soprattutto dal punto di vista mentale. Quello tecnico necessita tempo ma dal punto di vista mentale non possiamo regalare altro tempo”.

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