Cantù porta a casa anche la Lombardia Cup

Articolo di Aldo Seghedoni

"Siamo stati bravi, soprattutto nel primo tempo" ha detto il coach dei brianzoli Brienza.

L’Acqua S.Bernardo Cantù si porta a casa la Lombardia Cup grazie alla vittoria (84-73) nella finale con la Vanoli Cremona.

Willis è il protagonista nei primi minuti, poi ci pensa Gilyard a mettere l’Acqua S.Bernardo in partita. Inizia così un lungo periodo di equilibrio, con il quintetto brianzolo che rimane a lungo in vantaggio, ma senza mai allungare con decisione. Bowden propizia un break che vale il +7. Cremona nell’ultima azione accorcia sul 24-20.

La Vanoli ricuce e torna avanti, affidandosi a Casarin. Sneed scuote Cantù con una schiacciata in contropiede, i compagni lo seguono e Gilyard infila la tripla che vale il controsorpasso. Negli ultimi minuti l’Acqua S.Bernardo consolida il vantaggio e va al riposo sul 42-35.

Dopo l’intervallo la squadra di Brienza esce bene dagli spogliatoi e tocca per la prima volta il +10. Cremona lotta e accorcia, ma Bowden segna due triple consecutive e aggiorna il massimo vantaggio a +13. L’Acqua S.Bernardo alza il livello anche in difesa, senza lasciare spazio agli avversari. Il terzo quarto si chiude sul punteggio di 68-54.

I biancoblù continuano sulla stessa onda anche nei primi minuti dell’ultima frazione, aggiornando il conto di un massimo vantaggio che tocca anche quota venti punti. Con il risultato in ghiaccio, spazio anche ai giovani aggregati dell’under 19 del PGC. La sirena finale certifica la vittoria dell’Acqua S.Bernardo 84-73.

“Siamo stati bravi, soprattutto nel primo tempo – dice Nicola Brienza -. Abbiamo fatto delle buone cose e rispetto a ieri c’è stata più attenzione. In questo momento della preparazione ogni allenamento e ogni partita sono importanti per fare qualche passo in avanti in vista del campionato e oggi si sono visiti. Al di là della freschezza atletica, avevo chiesto ai ragazzi maggiore accortezza soprattutto in difesa e sono contento di averla vista. In settimana dovrebbe tornare in campo anche Ajayi e vedremo di continuare questo processo nel resto delle amichevoli che ci aspettano”.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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