Schumi, due anni di calvario

Sono passati ormai 2 anni da quel tragico 29 dicembre del 2013. Michael Schumacher stava sciando a Meribel quando, cadendo dagli sci, ha picchiato la testa contro un masso nascosto dalla neve.
 
Inizialmente le notizie che giungono dal luogo dell’incidente non sembrano preoccupanti, ma con il passare delle ore ed il susseguirsi degli aggiornamenti la situazione si delinea in modo drammatico.
Schumacher viene ricoverato in ospedale in coma, con diffuse lesioni cerebrali. Si deve sottoporre a diversi interventi prima di iniziare una lunga ed incerta riabilitazione, che dura ancora oggi. 
 
Nei giorni immediatamente successivi all’incidente sono molti gli attestati di stima e di vicinanza dei suoi ex colleghi: da Massa a Hakkinen, tutto il mondo della Formula 1 è rimasto scioccato per il destino della sua stella più luminosa.
 
Con il passare dei mesi le informazioni si sono fatte sempre più rare e quasi mai provenienti da fonti ufficiali. La famiglia del campione tedesco, infatti, si è chiusa in un silenzio che non ha mai interrotto. La moglie Corinna ha chiesto più volte di rispettare la privacy ed il dolore della famiglia, soprattutto in seguito ad episodi disdicevoli come il furto delle cartelle cliniche del marito
 
Nel mese di aprile del 2014 i primi segnali di miglioramento, nel frattempo il figlio Mick Junior ha iniziato ad ottenere i primi risultati significativi a livello internazionale della sua giovane carriera da pilota. 
 
Poi finalmente, il 6 giugno dello stesso anno, Schumacher è uscito dal coma, riaccendendo le speranze di recupero. A settembre è tornato a casa, dove la famiglia ha preparato tutti i macchinari necessari al campione tedesco per la sua riabilitazione. 
 
A dicembre si torna a parlare del campione tedesco per questioni meramente economiche: alcuni sponsor decidono di revocare i propri contratti di sponsorizzazione, non la Mercedes, che sceglie di rispettare il proprio accordo fino in fondo.
 
 
Tuttavia la ripresa del Kaiser è più lenta del previsto, i miglioramenti stentano ad arrivare e le cure sono molto costose. 
 
A dicembre, poi, nuovo dramma sulle piste di Meribel: un ragazzo di 17 anni è morto, vittima delle lesioni al capo causate da una caduta con gli sci.
 
Negli ultimi giorni, ancora molto tormentati, prima la notizia smentita del recupero motorio del sette volte campione del mondo, poi le forti dichiarazioni di Willi Weber, manager per 22 anni di Schumacher, che ha accusato la moglie Corinna di impedirgli qualsiasi contatto con il marito.
 
Sono passati due anni da quel tragico 29 dicembre e ancora non è chiaro se il pilota di Formula 1 più vincente di tutti i tempi potrà tornare a condurre una vita normale, quel che è certo è che, durante il suo lungo calvario, Schumi non è mai stato dimenticato dai suoi milioni di tifosi in tutto il mondo.

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