Tragica morte di Matteo Franzoso, Kristian Ghedina scosso: “Sci troppo veloci”

Articolo di Aldo Seghedoni

"Eliminare del tutto il rischio non è possibile, ma bisogna fare qualcosa" sottolinea l'ex campione.

Kristian Ghedina, ex campione di sci, specialista delle gare veloci, è rimasto molto scosso per la tragica morte di Matteo Franzoso, lo sciatore azzurro rimasto vittima di una grave caduta in allenamento a La Parva, in Cile.

“Impattare un muro o un albero può essere mortale già a 40-50 all’ora – ha detto, parlando con l’Ansa -. In allenamento si arriva anche a 120 km/h: eliminare del tutto il rischio non è possibile, ma bisogna fare qualcosa”.

“Se facessi ancora discesa libera oggi, confesso che non vorrei mai che i nuovi sci venissero cambiati, danno l’adrenalina della velocità: ma la verità è che sono troppo veloci, specie in curva. Ed è ora di cambiarli” ha aggiunto Ghedina.

Tre vite stroncate in neanche un anno

A livello giovanile, Franzoso era stato quarto in discesa ai Campionati Mondiali junior di Narvik, nel 2020. Aveva esordito in Coppa Europa il 13 dicembre 2017, e la sua prima e unica vittoria nel circuito risale al superG del 29 novembre 2021 a Zinal, in Svizzera. Nella stessa stagione, Franzoso aveva fatto il suo esordio in Coppa del mondo, il 17 dicembre, nel superG della Val Gardena.

Sono diciassette le sue presenze nel circuito maggiore (11 superG e 6 discese), nelle quali ha fatto registrare il 28/o posto nel superG di Cortina d’Ampezzo del 28 gennaio 2023 quale miglior risultato. Sempre nel ’23 aveva vinto il titolo italiano nella combinata. L’ultima partenza in Coppa risale alle gare norvegesi di Kvitfjell dello scorso marzo.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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