
"La dinamica è chiara. Matteo è scivolato, passato sotto le reti e ha battuto contro un frangivento, una gravissima mancanza di prevenzione".
Matteo Franzoso è morto, per le conseguenze di un tragico incidente in Cile. Un episodio che mette i brividi, aumentati ulteriormente dalla consapevolezza che il giovane sciatore ligure non è solo. Meno di un anno fa a perdere la vita fu infatti Matilde Lorenzi, su una pista di allenamento in Val Senales. E Adolfo, padre della giovanissima atleta allora 19enne, ha ammesso di aver vissuto nuovamente il profondo dolore della scomparsa della figlia. Aggiungendo, però, che dal suo punto di vista non si possa più parlare di fatalità.
Tre vite stroncate in neanche un anno
“La notizia dell’incidente di Matteo è terribile. Io e mia moglie siamo caduti di nuovo nel baratro di quel 28 ottobre 2024, quando nostra figlia ci ha lasciati. Non poteva esserci batosta peggiore”, sono state le parole di Adolfo Lorenzi, raccolte da ‘Repubblica’.
Il padre di Matilde Lorenzi ha aggiunto di non aver ancora voluto contattare i genitori di Matteo Franzoso: “Ora è troppo presto, non abbiamo voluto disturbarli. Ma quando torneranno in Italia, ci metteremo a disposizione. Negli anni abbiamo condiviso tutto: le gare, le trasferte, i pranzi e le cene. Matteo è cresciuto sulla stessa neve di Lucrezia, nostra figlia maggiore, sin dalla categoria baby”.
“Più delle parole – ha aggiunto Lorenzi – conta esserci. Non te lo insegna nessuno, ma se ci sei passato sai come funziona. Può capirti davvero solo chi ha vissuto la tua stessa esperienza. Noi ci siamo tenuti insieme grazie alla vicinanza di genitori di ragazzi morti in montagna, in tanti modi, non solo sciando. Ora dobbiamo passare il testimone”.
Il padre di Matilde Lorenzi ha anche affrontato un tema delicato come l’attenzione delle istituzioni dello sport e in particolare dello sci: “Ora ci ascoltano. Ma dovrebbero ascoltare prima che succedano i drammi. Con la famiglia Franzoso hanno avuto il garbo di attendere l’arrivo dei genitori in Sudamerica prima di comunicare ufficialmente la morte di Matteo. Ma è un’altra l’attenzione che chiediamo: quella per la sicurezza. Quante tragedie devono succedere prima che si faccia davvero qualcosa?”.
Ancora più agghiacciante la sensazione che l’incidente fatale per Matteo Franzoso era, secondo Lorenzi, evitabile. “Sì, e questa volta lo dico senza dubbio – sono state le sue parole -. La dinamica è chiara. Matteo è scivolato, è passato sotto le reti e ha battuto contro un frangivento a bordo pista. Sarebbe come mettere pali ai bordi dell’autostrada al posto dei guardrail. Non è una fatalità, ma una gravissima mancanza di prevenzione, da manuale. All’inizio della stagione sciistica, una cosa del genere deve dare la sveglia alle istituzioni”.