Raffaele Talamo, un bronzo che vale oro

Articolo di Aldo Seghedoni

La Coppa del Mondo di Para-Trap si è conclusa con l'exploit del tiratore romano.

La Coppa del Mondo di Para-Trap si è conclusa con una medaglia di bronzo per l’Italia del Direttore Tecnico Benedetto Barberini.

A centrarla, nella classifica dei PT1, quella riservata ai tiratori in carrozzina, è stato il romano Raffaele Talamo, passato alla classificazione funzionale proprio in occasione di questa competizione. Entrato in finale con il dorsale numero 4 grazie al punteggio di 99/100 +1 ottenuto nelle qualificazioni, si è meritato la medaglia di bronzo con 28/40.

A vincere l’oro è stato Mohammed Alhebsi (UAE), che malgrado una penalità di due zeri dovuta al ritardo nel presentarsi alla finale, si è imposto sul ceco Martin Bartos (CZE) allo spareggio per il gradino più alto del podio, vinto con 36/50 +1 a 36/50 +2. Fuori dalla finale Gianluigi Dessì di Gonnesa (SU), settimo assoluto con 93/100.

Nella classifica PT2, riservata agli atleti con disabilità agli arti inferiori, ad imporsi sono stati lo slovacco Marinov, primo con 44/50 (eguagliato il Record del Mondo, ndr). Il ceco Lidinsky, secondo con 40/50, ed il ceco Kolar, terzo con 30/40. Si è fermato ai piedi del podio il nostro Massimo Lanza di Rometta (ME) con 110/125 in qualificazione e 24/35 in finale.

Nella classifica PT3, riservata agli atleti con disabilità agli arti superiori, il nostro Antonio Dimasi di Cucciago (CO), dopo essersi qualificato come terzo alla finale con 103/125 +1, si è dovuto accontentare della quinta piazza con 18/30. Non male, considerato il fatto che si trattava del suo debutto in squdra. Sul podio sono saliti Buhaleeba (UAE), primo con 42/50, Nothum (LUX) con 37/50, e Tomek (CZE) con 26/40.

Gli dicono tutti che è troppo elegante ma lui non crede sia vero. Ha sempre avuto una grande attrazione per la NBA ma l’altezza non l’ha mai supportato e così ha dovuto ben preso riporre il sogno nel cassetto di diventare un giocatore di basket professionista. Ma non considera che scrivere sia un ripiego, tutt’altro.

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