Il messaggio di Ambra Sabatini arriva dritto al cuore: “Rialzarsi, sempre”

Campionessa nello sport ma soprattutto nella vita martedì la toscana sarà protagonista agli Sky Inclusion Days.

Campionessa nello sport ma soprattutto nella vita Ambra Sabatini. Martedì sarà tra i protagonisti degli Sky Inclusion Days, in un’edizione dell’evento dedicata ai valori del rispetto e della collaborazione e a promuovere l’ascolto reciproco di storie ed esperienze diverse, tra reale e digitale per diffondere il cambiamento. Sportal.it l’ha intervistata.

Molti pensano che lo sport sia soprattutto vincere medaglie. Invece, per te, cos’è davvero lo sport?

Per me lo sport è rialzarsi. Sempre. Anche quando prendi un colpo, anche quando va tutto storto. È proprio lì che lo sport mostra il suo vero volto: nella fatica, nella difficoltà, nello scoprire ogni giorno qualcosa in più su te stesso. Non è solo vittoria. È cadere e dire: “Ok, ci riprovo”. Questo è il vero significato dello sport, no?

Quanto è stato difficile per te rialzarti? Quanta forza ci hai dovuto mettere?

Ci sono stati diversi momenti difficili. Lo sport può essere duro, ma ha anche una forza incredibile. Ti dà tanto, ma ti toglie pure. Ho avuto infortuni, stop forzati, momenti di felicità e altri di sconforto. Ma ogni volta in cui tornavo alla mia passione trovavo anche la forza per ripartire. Non è mai facile ma quando ami davvero qualcosa trovi il modo di andare avanti.

Quanto è importante raccontarsi? Sei stata protagonista di un bel docu-fiilm (‘Ambra Sabatini – A un metro dal traguardo’, ndr) e martedì lo farai anche con il competentissimo Giovanni Bruno dal palco del Teatro Dal Verme di Milano.

Per me è importante raccontare la mia storia, anche solo per aiutare altri ragazzi a capire che quello che è successo a me può succedere anche a loro. Nella vita arrivano momenti difficili, ma c’è sempre un modo per superare gli ostacoli. E questo vale anche nello sport.

Cosa ha significato per te essere portabandiera a Parigi?

Essere portabandiera è stato un onore enorme. Non me l’aspettavo, ma è stata una delle emozioni più grandi. Dopo tutto il percorso che ho fatto, dopo le cadute e le risalite, essere lì, in prima fila a rappresentare l’Italia, è stato davvero speciale.

E le parole del Presidente Mattarella dopo la particolare gara di Parigi? Quanto ti hanno colpito?

Mi hanno colpito profondamente. Le sue parole mi hanno fatto capire che il nostro messaggio è arrivato. Come ha detto lui, abbiamo lasciato qualcosa di forte nel cuore di chi ci ha seguito. E questo, per me, vale tantissimo.

Se ti dico Los Angeles?

Los Angeles per me è la città della doppia specialità, visto che in quelle Paralimpiadi gareggerò anche nel salto in lungo. È una disciplina dura, non è per tutti. Ma mi ci sono trovata, mi ha affascinato. Ho colto le opportunità giuste, e ora è il momento di dimostrare chi sono anche lì. Il paragone con i grandi non mi spaventa, anzi, mi spinge a dare ancora di più.

Infine parliamo per un attimo di tennis, di Jannik Sinner e di Jasmine Paolini, toscana come te…

Li seguo, anche se non ci siamo ancora incontrati di persona, cosa che spero di potere fare presto. Sono ragazzi che stimo molto: umili, forti, veri. Possono dare tanto al nostro movimento sportivo. E stanno dimostrando che anche nei momenti difficili si può trovare la forza per lottare.

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