Che cos’è l’Orienteering, attività motoria in voga da anni

La corsa di orientamento nasce nei Paesi nordici all’inizio del XX secolo.

L’orienteering è un’attività motoria che permette di esplorare e conoscere il territorio, svolgendosi principalmente all’aperto, in mezzo alla natura: boschi, prati e terreni di ogni tipo, anche impervi. Per questo ha un forte valore educativo: incoraggia il rispetto dell’ambiente, sviluppa indipendenza e spirito di iniziativa, e promuove l’uso ricreativo dei boschi. Non a caso è conosciuto anche come “lo sport dei boschi”.

La corsa di orientamento nasce nei Paesi nordici all’inizio del XX secolo. La prima federazione nazionale viene fondata in Svezia nel 1919, seguita dagli altri Paesi scandinavi, dal resto d’Europa e dagli Stati Uniti. L’interesse crescente per questa disciplina porta, nel 1961, alla creazione della Federazione Internazionale di Orienteering. In Italia l’orienteering arriva nel 1974 e, cinque anni dopo, nel 1979, nasce il Comitato Italiano Corsa d’Orientamento. La disciplina viene riconosciuta dal CONI come associata alla Federazione Italiana di Atletica Leggera e organizzata dalla F.I.S.O. (Federazione Italiana Sport Orientamento).

Le gare sono prove a cronometro su terreni vari, dove ogni partecipante, munito di bussola e di una mappa topografica con il percorso segnato in rosso, deve raggiungere il traguardo passando per una serie di punti di controllo. La partenza è indicata da un triangolo, l’arrivo da due cerchi concentrici. I punti di controllo, chiamati “lanterne” e numerati in ordine progressivo, sono contrassegnati da un codice e dotati di punzonatrice. L’atleta, a ogni lanterna, deve punzonare il proprio cartellino di gara nella casella corrispondente.

Le carte usate per l’orienteering rappresentano in modo dettagliato il terreno, utilizzando simboli grafici convenzionali che riproducono fedelmente gli elementi naturali e artificiali presenti. Queste mappe vengono realizzate partendo da fotografie aeree scattate a un’altezza specifica. Grazie a strumenti specializzati si esegue la “restituzione stereofotogrammetrica”, che consente di ottenere una carta base con le forme del terreno, le vie di comunicazione e le aree d’acqua.

Successivamente, il cartografo percorre tutta la zona per rilevare con precisione ogni dettaglio mancante. Le carte finali rispettano la simbologia ufficiale stabilita dalla Federazione Internazionale di Orienteering, così da risultare comprensibili in qualsiasi parte del mondo. I simboli, semplici e facili da memorizzare, sono realizzati in diversi colori, ognuno associato a specifiche caratteristiche del terreno e degli oggetti rappresentati.

 

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