Maddalena Corvaglia e il bel messaggio dei campioni dello sport italiano

Articolo di Mauro Corno

"Quando un atleta ha un seguito ha anche una responsabilità. E i nostri ragazzi sono un ottimo esempio" ha sottolineato a Sportal.it.

Alla presentazione di ‘Back in the game’, la trasmissione di Sky condotta da Jury Chechi, tra i numerosi ospiti c’era anche Maddalena Corvaglia, grande amica del fuoriclasse della ginnastica. Sportal.it l’ha intervistata in esclusiva.

Sei salita di nuovo sul palco, chiamata proprio da Jury…

Ogni volta è sempre un’emozione, sempre! Poi, oh… è spettacolare essere qui con lui. È un po’ come per una cantante emergente cantare con Mina!

Hai vissuto tante esperienze professionali nella tua carriera

Grandi soddisfazioni, davvero. E poi è un lavoro che non è mai statico, si evolve, cambia. Ti dà l’opportunità di fare cose diverse, di metterti in gioco sempre. Perché no? Ci sono tanti progetti, tante aspettative, cose nuove all’orizzonte…

E il tuo rapporto con lo sport?

Io amo profondamente lo sport. Per me è un gioco. E guarda… se non ci fosse Jury, io sarei già crollata, qui sotto! Però mi sento un po’ in imbarazzo, capisci? Mi viene il complesso di inferiorità accanto a lui! Sto solo aspettando che si allontani, così mi appendo anch’io agli anelli! Scherzi a parte, amo lo sport. Ma lo amo non come obbligo, per dimagrire o per dovere… lo amo proprio come gioco. È una cosa che mi fa stare bene.

Sinner, o anche altri come Jacobs, la Goggia, la Egonu… stanno mandando un messaggio importante…

Sì, assolutamente sì. Quando uno sportivo ha un seguito, ha anche una responsabilità. Nel momento in cui manda un messaggio, lo fa con la consapevolezza che arriva a tanta, tantissima gente. E quindi, secondo me, quando uno sportivo rappresenta anche un’idea di persona sana, pulita, autentica… quello è un messaggio fortissimo. E importante.

Da oltre vent’anni Editor-in-Chief di Sportal.it si è laureato in Scienze Politiche alla Statale di Milano con una tesi su Georges Simenon. Ha scritto due libri su calciatori e allenatori italiani all’estero: Ai confini dell’impero e Nuovi confini dell’Impero. Da bimbo era certo che avrebbe giocato in serie A ma già in Seconda Categoria faticava.

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