Nadia Battocletti si conferma regina d’Europa nel cross

Articolo di Andrea Gussoni

Oro e ancora oro. L’Italia vince due volte agli Europei di cross di Lagoa, in Portogallo, con una doppia conferma dei successi dell’anno scorso

Oro e ancora oro. L’Italia vince due volte agli Europei di cross di Lagoa, in Portogallo, con una doppia conferma dei successi dell’anno scorso. Nadia Battocletti è regina per la seconda volta di fila, padrona della gara senior, e diventano sei i titoli in carriera nella sua collezione straordinaria contando anche quelli giovanili. Battute la britannica Megan Keith e la turca Yasemin Can. Italia di nuovo a segno con la staffetta mista di Gaia Sabbatini, Sebastiano Parolini, Marta Zenoni e Pietro Arese, al terzo successo in quattro anni, davanti a Portogallo e Gran Bretagna. Battocletti trionfa agli Europei di cross di Lagoa per il secondo anno consecutivo nella categoria assoluta e conquista la sesta medaglia d’oro nella manifestazione dopo le due da junior e le due da under 23: nessuna come lei.

Curve a ripetizione, terra battuta, brevissimi tratti in erba: un cross anomalo ma l’azzurra sa interpretare ogni percorso. È sempre nelle posizioni di testa per non incorrere in cadute su un tracciato piuttosto stretto, quindi restano in tre a metà gara con la britannica Megan Keith, bronzo europeo dei 10.000, e la turca Yasemin Can, quattro titoli europei di campestre in bacheca. Il momento chiave è sulla discesa del penultimo giro, a un paio di chilometri dal termine: l’azzurra sferra l’attacco decisivo e piega le due rivali restando da sola a prendersi gli applausi del pubblico nel giro conclusivo. Battocletti chiude i 7,470 km in 24:52, argento a Keith in 25:07, bronzo a Can (25:13). Curiosità. Nella storia degli Europei di cross (31 edizioni), è soltanto la quarta atleta a confermare il titolo assoluto dopo Fionnuala Britton (2011, 2012), la già citata Yasemin Can (2016, 2017, 2018, 2019) e la norvegese Karoline Bjerkeli Grovdal (2021, 2022, 2023).

È il coronamento di una stagione da sogno che l’ha vista vincere l’argento dei 10.000 ai Mondiali di Tokyo e il bronzo dei 5000, oltre al titolo europeo dei 10 km su strada. Podio sfiorato dalla squadra azzurra, medaglia d’oro l’anno scorso, che finisce quarta con 43 punti a una sola lunghezza dal bronzo della Francia a quota 42 e a quattro dall’argento della Gran Bretagna (39). A livello individuale c’è il 14esimo posto di Elisa Palmero (25:58) e il 28esimo di Valentina Gemetto (26:21), poi 30esima Micol Majori (26:21), 48esima Nicole Reina (27:17) e 54esima Federica Zanne (27:31). Oro per il Belgio a 16 punti con atlete nelle prime sette: quarta Jana Van Lent (25:24), quinta Lisa Rooms (25:34), settima la campionessa europea della mezza Chloé Herbiet (25:43). “Sono tanto, tanto, tanto fiera di me”, gioisce la 25enne trentina delle Fiamme Azzurre, argento olimpico a Parigi nei 10.000.

“A vedermi sulla linea di partenza si pensa che sia sempre tutto facile ma in realtà si può arrivare con un po’ più di ansia, di tensione, di stanchezza: ormai la vita di un’atleta non è soltanto correre, nelle nostre giornate c’è molto altro. Sono felice che per me l’atletica resti un posto sicuro, piacevole, dove poter condividere la mia passione, la gioia, ma anche i dolori, con mia mamma e mio papà”. Era la favorita n.1 e di conseguenza l’osservata speciale di tutte le avversarie.

“È stata una competizione combattuta, devo ammettere che l’hanno messa giù tosta, ma è bello essere attaccata più volte. Mi sono divertita soprattutto nei tratti di continue curve, salite e discese, è un terreno che mi è piaciuto molto. All’inizio mi aveva spaventato perché ha caratteristiche non si vedono tutti i giorni. Poi è stato bello, sembrava di stare sulle montagne russe! Me la sono goduta, sono stata quasi un segugio dietro alle altre, anche se spesso finivo in testa perché facevo delle curve più veloci ma poi sapevo farmi inglobare di nuovo”.

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

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