Festival Olimpico della Gioventù Europea, Azzurri protagonisti

La giovane Italia dell’atletica prosegue la propria stupenda cavalcata al Festival Olimpico della Gioventù Europea

La giovane Italia dell’atletica prosegue la propria stupenda cavalcata al Festival Olimpico della Gioventù Europea, dedicato agli under 18 (2008-2009). Nella quinta giornata di Skopje (Macedonia del Nord) arrivano altre cinque medaglie, di cui tre d’oro: straordinari gli ostacoli con Diego Mancini (400hs) e Alessia Succo (100hs), entrambi dominatori con la migliore prestazione italiana U18 ed entrambi nei piani altissimi delle liste europee di sempre, Mancini al secondo posto con 50.01 e Succo al terzo con 13.04 (+0.1). I due azzurrini sbarcano anche nella top ten mondiale U18 di sempre al nono posto. Oro anche per Margherita Castellani che conquista i 200 metri con il personale di 23.23 (+0.2), argento nel disco per Mattia Bartolini con il PB di 61,86 e per Valentina Adamo nei 5000 di marcia su pista (23:22.76). Mai nella storia dell’Eyof (è la 18esima edizione) si erano vinte così tante medaglie d’oro, fin qui 6, unite a 5 argenti. E non è ancora finita, perché nell’ultima giornata, sabato, si può puntare ad altri podi.

Cinquanta secondi netti nei 400 ostacoli, o giù di lì. Sono progressi superlativi quelli di Diego Mancini (Studentesca Milardi Rieti) che dopo il titolo con la staffetta mista bissa l’oro nella sua specialità, di cui ormai rappresenta l’eccellenza d’Europa: nella storia, soltanto il ceco Michal Rada è andato più veloce (49.42) nell’eurofinale di Banska Bystrica dell’anno scorso quando il romano fu ottavo. Dodici mesi dopo, Mancini ha già tolto due secondi e mezzo (!) nelle barriere da 84 centimetri, fino ad entrare nella top ten mondiale, grazie a quest’ultimo balzo in avanti da mezzo secondo rispetto al 50.49 dei Tricolori di Rieti. E senza una sbavatura sull’ultimo ostacolo, chissà, avrebbe potuto anche violare il muro dei cinquanta. Poco conta: è medaglia d’oro davanti al turco Oguzhan Yesilobaligil (50.40) e al francese Travis Collet (50.97).

Una facilità disarmante tra gli ostacoli da 76 centimetri, altri 9 centesimi sottratti al personale, per portarlo a ridosso dei tredici secondi in una specialità in cui, prima di lei, nessuna in Italia aveva corso meno di 13.30. Il ciclone Alessia Succo (Atl. Settimese) si abbatte anche su Skopje, e pensare che la piemontese è ancora al primo anno di categoria, quindi nella prossima stagione sarà ancora un’allieva (con gli Europei U18 di Rieti in casa), e nel mirino potrà mettere il 12.86 del record d’Europa della slovacca Laura Frlickova. Intanto si gode l’oro, centrato aumentando progressivamente il vantaggio sulla svizzera Sereina Liem (13.18) e sulla slovacca Nina Hejcikova (13.35).

L’umbra Margherita Castellani (Atl. Arcs Cus Perugia), diciassette anni ancora da compiere legittima il titolo con un super personale: il 23.23 (+0.2) corso in finale all’Eyof la porta al secondo posto delle liste italiane non soltanto tra le under 18, la sua categoria di appartenenza, ma anche tra le U20, al pari di Dalia Kaddari. Soltanto la quasi coetanea Elisa Valensin, con il 23.09 della passata stagione, ha corso un tempo migliore nei 200 metri, e che meraviglia pensare a come sta crescendo questa nuova generazione di velociste azzurre. Castellani precede la francese Beatrice Tassin (23.51) e la svedese Jamilia Magaji Bernhardsson (23.56) e arricchisce la propria bacheca dopo l’argento individuale dello scorso anno agli Europei U18 di Banska Bystrica unito all’oro in staffetta. 

Mai scontate le medaglie nei lanci: che soddisfazione per il toscano Mattia Bartolini (Atl. Grosseto Banca Tema), argento con 61,86 nel disco (attrezzo da 1,5 kg) e migliorato nel momento giusto. Rimane in testa alla gara dal secondo al penultimo lancio, poi lo supera il lettone Toms Samauskis (62,52) che comunque non toglie nulla all’ottima prova dell’azzurro, condita da altri due lanci oltre i sessanta metri (60,64, 60,36). Va sottolineato che si tratta della seconda medaglia giovanile in pochi giorni nel disco, dopo l’argento di domenica scorsa centrato da Benedetta Benedetti agli Europei U23 di Bergen. La marcia non tradisce. L’undicesima medaglia azzurra, l’ultima della giornata, è l’argento di Valentina Adamo (Atl. Livorno) con il crono di 23:22.76 nei 5000 di marcia su pista. Fa gara a sé la francese Daphne Gateau Fernez (oro 22:49.08) mentre la toscana rimane in gruppo, forma un tandem con la greca Chara Gerou (bronzo 23:34.98) e poi la stacca. Il tentativo di rimonta della finlandese Ella Rautawaara è vanificato dalla squalifica.

Torna in pista Kelly Doualla, la primatista europea U18 dei 100 (11.21 lunedì): insieme a Isabella Pastore, Laura Frattaroli e Margherita Castellani non ha problemi ad approdare in finale nella staffetta a distanze crescenti (100-200-300-400) con il crono di 2:10.16. Domattina finale, così come per gli uomini, oggi 1:54.34 per effetto delle frazioni di  Filippo Vedana, Matteo Berardo, Juan Jose Caggia e Umed Caraccio. Settimo posto per Enrico Galloni nel martello (66,05). Prime cinque prove per Matteo Sorci nel decathlon: 11.06 (+0.2) nei 100, 7,00 (+0.5) nel lungo, 13,08 nel peso, 2,00 nel salto in alto e infine un notevole 48.15 nei 400 per concludere in testa la prima giornata con 4038 punti. Nell’alto Sophie Barbagallo si qualifica alla finale con 1,76 al primo tentativo.

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