Lorenzo Fortunato senza limiti: “Sogno il Tricolore”

Intervista esclusiva a Lorenzo Fortunato.

Lorenzo Fortunato sa che è il suo momento e vuole battere il ferro fin che è caldo. Il portacolori della Eolo-Kometa ha appena conquistato la Adriatica Ionica, neanche un mese fa ha vinto la tappa del Giro d’Italia dello Zoncolan e ora non si nasconde in vista dei campionati italiani su strada, in programma domenica da Bellaria-Igea Marina a Imola. “Il percorso non è propriamente adatto alle mie caratteristiche ma in una gara di un giorno tutto può succedere. E poi si corre dalle mie parti e tengo particolarmente a fare bella figura – racconta a Sportal.it -. Vedremo come si metterà, più sarà impegnativa meglio sarà per me. L’obiettivo è vincere e sono naturalmente pronto a mettermi a disposizione di Vincenzo Albanese e Francesco Gavazzi”.

“Il successo dello Zoncolan mi ha galvanizzato – aggiunge -. Mi ha dato tanto morale. Non dico che da lì non mi sono voluto accontentare, perché ero contentissimo, ma mi ha dato un impulso ulteriore per chiudere il Giro nella maniera migliore, per continuare ad allenarmi con vigore e per provarci anche alla Adriatica Ionica.  E arrivare primo sulla Cima Grappa è stato magnifico. Vincere una corsa a tappe ha grande fascino, lo aveva da Juniores ma ora tra i ‘grandi’ è tutta un’altra cosa”.

Fortunato ha la fortuna di potersi confrontare quotidianamente con due pezzi da novanta del recente ciclismo, Alberto Contador e Ivan Basso, che sono alla guida della Eolo-Kometa. “Quando ho iniziato a gareggiare Alberto vinceva ovunque e anche Ivan è stato un fuoriclasse – osserva -: i loro consigli sono preziosissimi e cerco sempre di metterli in pratica”.

E poi c’è Alberto Tomba, che come Lorenzo è di Castel de’ Britti, località a poca distanza da Bologna. “Mi ha chiamato per farmi i complimenti dopo la Adriatica Ionica – chiosa Fortunato -. Il fatto che un campione ci sia già stato nel mio paese mi toglie pressione, anche perché Alberto è stato un super-campione, con una carriera e risultati inimitabili. La prossima volta a cena però gli chiederò qualche altro consiglio, anche se lui andava fortissimo scendendo con gli sci e io preferisco la salita: vincere è troppo bello”.   

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