Dopo l'ennesima sconfitta al Franchi, stavolta nello scontro salvezza con il Verona, la Fiorentina prende immediati provvedimenti.
La Fiorentina sta vivendo una crisi senza appello né precedenti, con un ruolino in campionato che non si era mai verificato nella storia del club. I viola sono sempre più ultimi in Serie A, dove ancora non hanno vinto nemmeno una partita dopo 15 turni di campionato. Le ultime settimane, peraltro, hanno visto la squadra gigliata non raccogliere nemmeno più pareggi. Quella del Franchi contro il Verona è la terza sconfitta consecutiva in campionato, in una partita che ormai si è tramutata in un autentico scontro diretto per la salvezza. Che però Firenze vede ormai lontana già 8 punti, mentre quelli in cascina sono appena 6. Ecco perché i fatti di domenica 14 dicembre hanno già provocato delle conseguenze. Che potrebbero riguardare anche Paolo Vanoli, ma non necessariamente.
Fiorentina, non se ne può più: le reazioni più divertenti
Per il momento la Fiorentina ha deciso di prendersi del tempo per quanto riguarda il futuro della sua panchina. La prima decisione da parte del club è stata però quella di chiudersi in silenzio stampa, la seconda è quella di radunare la squadra in ritiro al Viola Park già a partire dal pomeriggio di domenica e fino a data da destinarsi. Dopo il ko interno con il Verona il pubblico del Franchi ha comunque pesantemente contestato i giocatori, che addirittura hanno lasciato lo stadio e raggiunto il centro sportivo scortati dalla Polizia. Riguardo Vanoli, invece, tutto tace. Anche se la situazione potrebbe a sua volta cambiare da un momento all’altro.
La sensazione è però che possa non arrivare un ulteriore cambio della guida tecnica almeno prima del prossimo impegno di Conference League, tenuto conto che la Fiorentina partirà per Losanna già mercoledì prossimo. Quasi certamente lo farà direttamente dal ritiro, ma ancora una volta con Vanoli nel ruolo di allenatore. Da stabilire che cosa succederà poi in vista della partita contro l’Udinese, in programma per domenica prossima e che vedrà ancora una volta una Curva Fiesole inferocita. Tanto più che le prove di appello per rilanciare la stagione sembrano definitivamente finite, e anche il treno salvezza rischia di scappare.
Nel frattempo circolano però le ipotesi di chi, eventualmente, potrebbe prendere il posto di Vanoli in caso di esonero o anche di dimissioni dell’ex tecnico del Torino. Da escludere un ritorno di Stefano Pioli, che rischierebbe di esasperare ulteriormente l’ambiente, gli scenari conducono a una promozione dalla Primavera di Daniele Galloppa o al ricorso a traghettatori specializzati nel tentare recuperi in extremis di stagioni estremamente delicate, come Davide Ballardini o Beppe Iachini.
Già prima della sconfitta con il Verona, la Fiorentina di quest’anno aveva fatto registrare primati negativi da incubo. Come i 25 punti in meno rispetto a un anno scorso, spazzando via il precedente della Roma 2004-2005 (-19). Nell’anno dell’ultima retrocessione, il 2002, i viola dopo 15 giornate di Serie A erano terzultimi ma con 14 punti all’attivo, frutto di 4 vittorie, 2 pareggi e 9 sconfitte. Numeri che, paradossalmente, oggi rappresenterebbero una concreta boccata d’ossigeno.