Sormani: “Napoli-Inter sarà uno show”

Passionedelcalcio.it ha intervistato Angelo Benedicto Sormani, l’ex attaccante di Roma, Milan, Napoli e Fiorentina. Ha parlato delle squadre in cui ha giocato, rivelando alcuni aneddoti curiosi.
 
 Cosa pensa della Fiorentina e del Napoli in Europa League e in campionato?
Al momento è sicuramente molto più interessante il campionato, anche perchè dopo anni di assoli juventini la lotta scudetto è finalmente equilibrata. In Europa League vedremo se dopo la fase a gironi ci sarà un livellamento verso l’alto. Napoli e Fiorentina sono due ottime squadre; forse la prima è più agguerrita e frizzante. Un discorso a parte invece merita l’Inter.
Nel posticipo di lunedì c’è proprio il big match al vertice, Napoli-Inter. Che partita si aspetta?
La lotta tra la più brillante e la più efficace. Un bel divertimento.
La Roma di martedì in Champions ha mostrato ancora una volta gravi problemi difensivi, cosa manca secondo lei?
Il problema degli uomini di Garcia sono gli alti e bassi continui. Miglior attacco e peggior difesa, gioie e dolori. Credo che comunque la partita contro il Barcellona non faccia testo data la superiorità schiacciante degli avversari.
E il momento no del Milan? Su chi dovrebbe puntare?
I rossoneri stanno facendo molta fatica. Dopo le partenze di Thiago Silva e Ibrahimovic non si sono più ripresi. Tutti puntano su Bacca ma è al collettivo che bisogna guardare.
Il ricordo più bello legato ad una partita?
Ci sono partite belle ma poco determinanti a cui preferisco quelle che scrivono una pagina di storia. La gara di Coppa Intercontinentale, in cui ho anche realizzato due reti, è sicuramente tra le sfide più importanti che ho disputato. Un bel ricordo personale e per la squadra.
C’è un giocatore in cui si rivede e che ricorda lei per le sue caratteristiche?
Sono alto 1.84. Ai giorni nostri è un’altezza normale, ma un tempo era superiore alla media. Inevitabilmente ero anche lento nei movimenti. Se devo fare un nome è sicuramente quello di Luca Toni.
Quali sono le differenze tra il calcio di oggi e quello di un tempo?
Il calcio non è cambiato in quanto a regole, ma si è evoluto molto per la preparazione atletica e le riprese televisive. I giocatori non sono diventati più veloci; è semplicemente il gioco che si è velocizzato. Si predilige la metodologia di allenamento, più specifico, a discapito della tattica. Inoltre mentre Pelè su di sé aveva una telecamera, Maradona ne ha avute tre e Messi dieci. E’normale che, nel tempo, potendo testimoniare di più l’azione di gioco si moltiplichino i discorsi calcistici.
Ha nominato Pelè. Un pensiero, un aneddoto su di lui?
Abbiamo giocato due anni insieme e vivevamo a stretto contatto nella stessa pensione. E’una persona molto semplice che, pur non avendo studiato tanto, ha una cultura di vita impressionante. Al cinema dovevamo entrare e uscire con la luce spenta, altrimenti lo riconoscevano e lo fermavano di continuo. E’normale perché è semplicemente il miglior giocatore al mondo. Durante il live dirò qualcosa su di lui che vi appassionerà.
A proposito del nostro live, cosa si aspetta da “Football Outside The Box”?
Sono molto contento che le persone ancora si ricordano di me. Il rispetto per il pubblico e la correttezza nel lavoro non sono mai mancati. Non credo di essermi fatto nemici. Mi aspetto un clima sereno, senza ostilità.
Due ultimissime curiosità. Lei ai Mondiali tifa Italia o Brasile? E per quale squadra italiana o estera in particolare?
Sono una persona un po’ particolare. Sono fiero di essere italiano e orgoglioso del sangue brasiliano. I miei familiari avevano creato un gruppo di italiani in Brasile, io ho formato un gruppo di brasiliani qui in Italia. Tifo per tutte e sette le squadre italiane in cui ho giocato. Quando si incontrano tra loro penso: “che vinca il migliore”. All’estero seguo Palestra Italia (la odierna Sociedade Esportiva Palmeiras di San Paolo) che, fondata da immigrati italiani, vanta nel suo organico discendenti di italiani.
 

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