"Questi sono stati i 5 mesi più impegnativi della mia carriera ma per un certo punto di vista anche i più divertenti"
Maurizio Sarri ha un sogno, anzi tre: “Come vorrei chiudere la carriera? Spero che la Lazio riesca a prendere il Flaminio, che nella prima partita ci sia io in panchina e che lo stadio si chiami Tommaso Maestrelli”.
Il tecnico della Lazio ha parlato di futuro in una lunga intervista ai canali della Lega Serie A. “Cosa mi auguro per questa stagione? Sarebbe bello riuscire a creare una base di giocatori che con 2/3 innesti possa alzare il nostro livello ed essere più competitiva. Il lavoro procede, la squadra sembra dare segnali: la speranza è poter creare quella base e che tutte le componenti ci diano una mano”.
“Questi sono stati i 5 mesi più impegnativi della mia carriera ma per un certo punto di vista anche i più divertenti – ha proseguito Sarri – Ho un gruppo che mi segue”.
“Io diverso dalla prima esperienza alla Lazio? Fino a qualche anno fa non avevo molta pazienza, invecchiare ti coltiva qualità che prima pensavi di non avere. Ma non credo di essere più morbido. Più passano gli anni, più cerco di essere paziente e capire chi ho di fronte. Sono anche meno scaramantico di qualche anno fa”, ha concluso l’ex tecnico del Napoli.