
Sabato pomeriggio allo Stadium si vedrà con tutta probabilità un’Inter dal profilo conservativo
Sabato pomeriggio allo Stadium si vedrà con tutta probabilità un’Inter dal profilo conservativo. Ma in che senso? Al netto di sorprese l’undici titolare non dovrebbe discostarsi troppo da quello della scorsa stagione, con una sola novità certa e, al massimo, due.
Il gruppo si è ritrovato al completo soltanto ieri, dopo il rientro dei nazionali. L’unico a svolgere un lavoro leggero è stato Lautaro, tornato tardi dall’Argentina, ma la sua presenza accanto a Thuram non è in discussione. La modifica più probabile riguarda la difesa: Akanji sembra destinato a prendersi il posto di Bisseck al fianco di Acerbi e Bastoni, con la sua velocità ed esperienza ritenute utili per contenere l’attacco bianconero.
A centrocampo le certezze si chiamano Barella e Calhanoglu, mentre resta aperto il ballottaggio tra Mkhitaryan e Sucic: per ora le possibilità sono in equilibrio. Diouf e Frattesi, provati a lungo in queste due settimane, dovrebbero invece rappresentare soluzioni da inserire a gara in corso. Sulle corsie, Dimarco e Dumfries restano intoccabili.
Il modulo di partenza sarà ancora il 3-5-2, garanzia di equilibrio e continuità. La scelta riflette l’importanza della sfida: alla terza giornata l’Inter è già chiamata a inseguire, con tre punti di ritardo dalla Juve e il peso della sconfitta interna con l’Udinese. Meglio quindi affidarsi alle certezze, lasciando le novità come armi da giocarsi a partita in corso.