Sarri: “I cori? Situazione imbarazzante”

Il Napoli cala il Settebello, ma Sarri non si scompone. La capolista passa con autorità anche in casa della Lazio, eguagliando la striscia-record di vittorie consecutive della stagione 1987-’88, ma questo non basta per convincere il suo allenatore a gettare la maschera in ottica scudetto.
 
A 10 giorni dallo scontro diretto in casa della Juventus, anzi, Sarri punta il dito su ciò che non ha funzionato, in particolare nella ripresa:
 
“Abbiamo fatto un buon primo tempo, sbloccando la partita e trovando subito il raddoppio – ha detto Sarri a Premium Sport durante la trasmissione ‘Serie A Live’ – Poi nella ripresa abbiamo fatto peggio perché volevamo gestire la gara, ma noi non siamo una squadra di gestione: non è una delle nostre caratteristiche migliori”.
 
La partita è stata tristemente caratterizzata anche per gli insistiti cori razzisti dei tifosi laziali a Kalidou Koulbaly, che hanno costretto l’arbitro Irrati ad una sospensione di 3’ a metà ripresa: “Dobbiamo fare i complimenti a Irrati, perché la situazione stava diventando imbarazzante – il commento di Sarri – Eravamo tutti dispiaciuti per Koulibaly. L’ho rivisto per un secondo dopo la partita e mi è sembrato sereno: è un ragazzo di spessore, sarà amareggiato ma con l’aiuto dei compagni rimarrà tranquillo”. 
 
Sarri si sofferma poi sulle spettacolari azioni dei due gol:
“Lavoriamo tantissimo sulle trame di gioco: i tempi e i meccanismi, con l’accumularsi delle settimane, diventano sempre migliori. Callejon quei tempi di inserimento li ha sempre avuti, ma talvolta lo servivamo coi tempi sbagliati. Ma noi prepariamo sempre soluzioni diverse, anche in base all’atteggiamento degli avversari. 
 
Respinta poi con decisione l’accusa di insistere sulla formazione titolare: “Stasera abbiamo cambiato tre giocatori e altri tre hanno riposato per via di alcune situazioni”.
 
Inevitabile un riferimento alla polemica della settimana, quella sui “fatturati”:
“Se il bel gioco può sopperire alle differenze di fatturato? Il calcio è come la vita: a volte siamo contenti con pochi soldi, ma alla fine i soldi un po’ aiutano. La Juventus sta facendo cose straordinarie, perché non è sempre detto che chi spende di più faccia bene: ha grandissimi meriti, ma se si parla di numeri e questi si mettono in discussione, allora bisognerebbe riscrivere le leggi della matematica”.

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