Nel ritorno contro gli Emirati Arabi Uniti il rigore della vittoria è stato segnato a tempo abbondantemente scaduto.
Le qualificazioni della zona asiatica ai Mondiali 2026 si sono chiuse ufficialmente martedì con il successo dell’Iraq sugli Emirati Arabi Uniti: il 2-1 maturato a tempo abbondantemente scaduto (il gol della vittoria è stato realizzato al 17′ di recupero) ha promosso la nazionale irachena, finora qualificatasi una sola volta per la Coppa del Mondo, nel 1986, agli spareggi interconfederali della prossima primavera.
Dopo l’1-1 dell’andata, giocatasi ad Abu Dhabi giovedì scorso, le due squadre si sono affrontate oggi a Bassora, con gli emiratini in vantaggio al 52′ grazie a Caio Lucas e il pareggio di Meme al 66′. Interruzioni continue sul campo di gioco portano l’arbitro, il giapponese Araki, ad assegnare 10′ di recupero, che viene ulteriormente allungato quando il direttore di gara assegna un rigore agli iracheni: è il 107′ quando Al Ammari, centrocampista del Cracovia, batte Khalid Eisa e regala uno storico successo all’Iraq.
Resta così vivo il sogno iridato di una nazione che non vive l’emozione di partecipare a un Mondiale dal 1986: in Messico, allora, la nazionale irachena fu inserita nel Gruppo B con Paraguay, Belgio e Messico, perdendo tutte e tre le partite di misura (1-0 contro i paraguaiani e i padroni di casa, 2-1 contro i Diavoli Rossi) con il solo Ahmed Radhi a firmare il proprio nome nell’elenco dei marcatori.
Le qualificazioni asiatiche ai Mondiali 2026 hanno già rpomosso direttamente per la fase finale della competizione iridata Iran, Uzbekistan, Corea del Sud, Giordania, Giappone, Australia, Qatar e Arabia Saudita. L’Iraq parteciperà invece agli spareggi interconfederali di marzo, che saranno ospitati dal Messico e vedranno la partecipazione di Repubblica Democratica del Congo, Bolivia, Nuova Caledonia e di due nazionali del Centroamerica ancora da determinare.