Ciro Immobile, la ferita azzurra è ancora aperta

“Inconsciamente abbiamo sottovalutato un girone che poteva essere semplice”

Probabilmente finchè il Mondiale in Qatar non sarà finito, nell’animo dei tifosi Azzurri e degli stessi giocatori della Nazionale la ferita della mancata partecipazione alla kermesse asiatica resterà ancora aperta. Intervistato in occasione dell’evento ‘Starcks’, Ciro Immobile è tornato a parlare della dolorosa estromissione patita per mano della Macedonia del Nord nella maledetta notte del ‘Barbera’, il 24 marzo scorso.

“Qualcosa è successo sicuramente dopo Euro2020. Non è possibile che una squadra che vince l’Europeo poi non vada al Mondiale. Con il ct Mancini avevamo fatto un certo discorso, perchè sapevamo che dopo una vittoria c’è sempre quella cosa che spinge ad accontentarti. Inconsciamente abbiamo sottovalutato un girone che, da campioni d’Europa, poteva essere semplice. Purtoppo così non è stato. La mancata partecipazione al Mondiale è stata dolorosa. Io ne ho vissute due e rappresentano la pecca della mia carriera. Però ho tanta fiducia nel futuro”, ha esordito Immobile.

Per finire, una considerazione su quella che potrebbe essere l’Italia del futuro: “Ci sono molti giovani che possono emergere. Penso per esempio che Rasapdori sia tecnicamente più forte di me, ma con meno gol. Non è bomber, però col gioco che fa la Nazionale si è ben integrato, perchè ha fame”, ha concluso.

 

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