8 Marzo 2016
Zdenek Zeman, attuale allenatore del Lugano, squadra che milita nella massima serie svizzera, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de "L'avvenire", nella quale ha parlato delle sue scelte passate e future, svelando alcuni retroscena interessanti.
Zeman ha inziato puntualizzando che in Svizzera si trova benissimo: "In esilio a Lugano? Nessuno esilio. Qui è come stare in un’Italia più organizzata, più tranquilla e più pulita. Torno sempre a casa con piacere, ma non mi manca proprio niente. Anche perché non mi sembra che il calcio italiano stia vivendo la sua migliore stagione. In Europa ci sono almeno tre o quattro Paesi che “giocano calcio” superiore. Del calcio di queste parti si parla sempre male, ma a torto, non è così modesto. Ci sono tre squadre: Basilea, Grassoppher e Young Boys che non sfigurerebbero in Serie A".
L'ex allenatore della Roma ha parlato anche delle possibilità che ha avuto in passato: "Potevo allenare il Milan, l’Inter o il Real Madrid però per me non è mai stato importante dove allenare: Licata, Foggia o Pescara, nella mia idea di calcio hanno lo stesso valore del Real o del Barcellona non ho nessun rimpianto. Il campo di Madrid è uguale a questo di Lugano, cambiano solo i nomi e i milioni che girano".
Zeman ha detto anche un "no" secco per un suo eventuale futuro sulla panchina di una nazionale: "Qualche nazionale me l’hanno proposta, ma non è roba per me. Io voglio stare sul campo tutti i giorni e non incontrare i calciatori una volta ogni tre mesi".