La storia della Olindo Raggi: ‘La formazione più forte del Mondo’

Il libro del giornalista veronese Luca Sguazzardo racconta una storia di calcio nostrano: quel calcio giocato sui campetti di provincia di tutta la penisola.

“La Olindo Raggi – La formazione più forte del Mondo””(Quiedit editore Verona). Si tratta del nuovo libro del giornalista veronese Luca Sguazzardo che racconta una storia di calcio nostrano: quel calcio giocato sui campetti di provincia di tutta la penisola. Il piccolo appezzamento di terreno che interessava ai ragazzi era proprio vicino al cimitero del paese. Tutti conoscevano quel posto come Barchetta, lo avevano sempre chiamato così, e nessuno sapeva a chi appartenesse. 

Non serviva a nulla, ma era il posto giusto per iniziare una storia. La loro storia. Una storia che li avrebbe portati lontano, con tutti i loro sogni, le loro speranze, le loro passioni, le loro paure. Perché nel 1931 la vita a Cà di David, o Cadidavid come la chiamavano tutti, piccolo Comune a sud di Verona, era molto più complicata di quello che poteva sembrare. Da Roma arrivavano notizie setacciate e manipolate sulla vera condizione della nazione, che si stava costruendo una reputazione forte e valorosa. Almeno così si diceva. Ma a quel gruppetto di giovani sognatori interessava solo dare quattro calci ad un pallone di cuoio cucito alla bene e meglio, con ai piedi delle calzature che sembravano più che altro degli scarponi da montagna. 

“Vuoi mettere la gioia di legarsi ai piedi una cosa del genere e iniziare a tirar calci nel bel mezzo di un prato?” scrive l’autore. Era bastata una specie di fettuccia bianca, larga un paio di centimetri, per delimitare il loro regno. Non si sa bene chi l’avesse fatto, e la cosa non è che a loro poi importasse più di tanto. L’importante era che quell’area qualcuno l’aveva delimitata, e niente e nessuno poteva toccarli. Dove tutto era di loro proprietà, dove i sogni cominciavano a prendere forma. Dove le aspettative erano tantissime, dove appena si varcava quella soglia si veniva letteralmente gettati in un’altra dimensione, in un altro mondo. Il loro mondo.

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