La Roma segue la Lazio: “Calcio discriminato”

Il Dpcm che entrerà in vigore il 4 maggio e segnerà ufficialmente l’inizio della Fase 2 nella lotta al Coronavirus ha scontentato e non poco il mondo del calcio. La decisione del Governo di fissare “solo” al 18 maggio la ripresa degli allenamenti in gruppo e di consentire dal 4 quelli individuali non è piaciuta a diversi club.

Il ds della Lazio Igli Tare si è espresso pubblicamente parlando di calciatori discriminati rispetto ad altri atleti e sulla stessa falsariga c’è la Roma, come si evince dalle parole di Andrea Causarano, il responsabile sanitario della prima squadra dei giallorossi: “L’ultimo Dpcm ci ha colti un po’ di sorpresa – ha detto Causarano all’Ansa – Stupisce il trattamento riservato agli altri sport a discapito del calcio. Sembra quasi che non ci si fidi del fatto che possa ripartire rispettando le norme di sicurezza…”. 

“È incomprensibile non considerare il calcio nel momento in cui si dice che l’obiettivo è consentire la graduale ripresa delle attività sportive. Potevamo ripartire anche noi nei centri sportivi a porte chiuse e seguendo tutte le direttive nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento”.
 

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