Dal sogno all’incubo… poi il miracolo: Inter in finale di Champions, Barcellona ko ai supplementari

Incredibile altalena di emozioni a San Siro: i nerazzurri conquistano un posto in finale dopo aver tremato non poco.

Al termine di 120 minuti (più recupero) ancor più incredibili della già straordinaria partita d’andata, l’Inter si guadagna l’accesso alla finale di Champions League per la seconda volta in tre stagioni: a San Siro, contro il Barcellona, i nerazzurri terminano avanti di due reti un primo tempo dominante, per poi crollare verticalmente nella ripresa fino al 2-3, riprenderla al 93′ con la zampata disperata di Acerbi e conquistare il successo nei supplementari con il sinistro vincente di Davide Frattesi, autore del 4-3 finale.

Dopo una primissima fiammata di Yamal, che quasi pesca Ferran Torres in area venti secondi dopo il calcio d’inizio, l’Inter cambia immediatamente marcia e staziona con personalità nella metà campo avversaria: il primo frutto della pressione nerazzurra arriva al 21′, quando Dimarco recupera palla sulla tre quarti e serve Dumfries, bravo ad attirare Szczesny in uscita e a passarla a Lautaro Martinez, che a porta sguarnita non sbaglia.

Al tramonto del primo tempo arriva anche il raddoppio: Cubarsí interviene in area su Lautaro Martinez, l’arbitro Marciniak prima non sembra intenzionato ad assegnare il rigore ma poi, dopo la verifica a bordo campo, nota il chiaro contatto fra il piede del difensore catalano e quello del bomber argentino. E’ nel frattempo scoccato il 46′, Calhanoglu si presenta sul dischetto e spiazza il portiere ex Juventus.

L’intervallo fa decisamente bene al Barça, che rientra in campo con gli stessi undici del primo tempo ma con ben altra attitudine, tanto che fra il 54′ e il 60′ recupera le due reti di svantaggio: ad accorciare le distanze è Eric Garcia, con una gran botta al volo su cross dalla sinistra di Gerard Martin, mentre a firmare il pareggio, ancora su assist di Gerard, è Dani Olmo, il cui colpo di testa non lascia scampo a un Sommer che soltanto un paio di minuti prima aveva evitato il gol con uno splendido riflesso sulla conclusione di Garcia.

Il finale dei regolamentari è clamoroso: il Barcellona passa in vantaggio all’88’ con Raphinha, che ribadisce in rete un pallone respinto da Sommer su una prima conclusione dello stesso brasiliano; Lamine Yamal sfiora il colpo del ko al 92′, colpendo il palo alla sinistra del portiere elvetico; un minuto dopo Dumfries crossa basso verso il centro dell’area dove Acerbi, ormai attaccante aggiunto, anticipa Garcia e firma l’incredibile 3-3. C’è addirittura spazio per un’ultima occasione al 96′, ma Yamal arriva senza benzina davanti a Sommer e gli tira addosso. Si va all’extra-time.

Carichissima dal punto di vista mentale, l’Inter riprende le misure agli avversari nel primo tempo supplementare e al 9′ torna in vantaggio: azione insistita di Thuram che serve Taremi, l’iraniano (entrato al 71′ per Lautaro) fa da sponta per Frattesi, il cui sinistro fulmina Szczesny per il 4-3. Per l’ex Sassuolo, anch’egli entrato nella ripresa (al 79′ per Mkhitaryan), quello del 4-3 è un altro gol pesantissimo, dopo quello del 2-1 segnato al Bayern nell’andata dei quarti.

Proteste in coda alla prima frazione, con Marciniak che fischia la fine proprio mentre il pallone arriva a Barella, lanciato a rete: la decisione del direttore di gara è però irremovibile. Nella ripresa il pericolo più grande lo corre l’Inter, al minuto 114 complessivo: splendida conclusione di Yamal, Sommer la toglie dallo specchio della porta con la punta delle dita. E’, di fatto, l’ultima occasione di rilievo: l’Inter resiste fino al triplice fischio e può liberare l’urlo di gioia, guadagnandosi un altro tentativo per conquistare la Coppa dalle grandi orecchie dopo i successi del 1964, del 1965 e del 2010.

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