
Cristiana Girelli e compagne, battute dall'Inghilterra nella semifinale dei campionati europei, sono state ricevute al Quirinale dal Presidente della Repubblica.
In poche parole, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha raccontato il vissuto di tutto il Paese nel seguire il “percorso magnifico” a Euro 2025 della nazionale, che ha voluto oggi al Quirinale.
“Ho visto in diretta tutte le vostre partite ed ero pronto ad andare a Basilea per la finale. Il vostro trofeo lo avete conquistato, le vostre medaglie le avete avute. Avete scritto una bellissima pagina dello sport, reso onore alla maglia e alla bandiera” e dato un segnale per migliorare per le donne “la condizione delle relazioni sociali”, ha detto Mattarella rivolto al gruppo e allo staff, guidati dalla capitana, Cristiana Girelli, e dal ct, Andrea Soncin, emozionati e orgogliosi.
Quello ricevuto dal Colle era un invito auspicato dalle ragazze, ha ammesso poi Girelli, commossasi durante il suo intervento, anche se speravano di rimandarlo alla prossima settimana, dopo la finale. Non è andata così, ma il ritorno dell’Italia femminile nella Sala degli Specchi, sei anni dopo quella di Milena Bertolini al ritorno dal Mondiale 2019, è stato comunque un segnale forte, di riconoscimento e consapevolezza.
“Vi ho chiesto di venire qui facendo una deviazione nei vostri programmi per ringraziarvi e farvi complimenti per lo splendido Europeo che avete fatto, ma anche per il segnale forte che avete mandato – ha detto il presidente -, avete dato un contributo importante per rendere il Paese più giusto e consapevole. Dalla preistoria, è sempre stata più difficile per le donne ogni cosa. Si sta superando, fortunatamente, questa condizione. Ma c’è ancora strada da fare e questo è importante, perché lo sport serve anche a questo”.
Un apprezzamento e un riconoscimento espressi dai presidenti del Coni, Luciano Buonfiglio – “emozionato” di trovarsi alla presenza del Capo dello Stato a meno di un mese dalla sua elezione – e della Figc, Gabriele Gravina, presenti insieme con il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi. Le azzurre “sono il simbolo dell’Italia migliore, che non si ferma mai e si rialza dopo le cadute”, ha detto Gravina, facendo magari fischiare le orecchie agli azzurri.
“Ora siete la squadra da battere” ha affermato Buonfiglio, invitandole a continuare a impegnarsi per andare ai Mondiali e alle Olimpiadi. Ora è ancora “troppo fresca” la delusione, ha ammesso Soncin, pensando alla finale mancata – dove per la prima volta in panchina siederanno due donne, le ct della Spagna e dell’Inghilterra -, ma e altrettanto forte “la soddisfazione per quanto abbiamo fatto, per il nostro percorso. Abbiamo sentito il Paese stringersi a noi, ci ha spinto nel cammino, la nostra è stata una vittoria culturale. Sono convinto che dopo averci visto, tanti genitori permetteranno alle loro figlie di seguire la loro passione”, ha concluso il tecnico.
“Meritiamo rispetto e visibilità: il calcio femminile ha fatto tanta strada in Italia ma ha ancora fame – le parole di Girelli -. Siamo arrivate a 1′ dalla finale ma non è quel minuto che ci qualifica: è il cammino. Una fiamma si è riaccesa e speriamo non si spenga più”, è stata la promessa finale della capitana.