Adriano Galliani: “Bisognava chiudere prima”

“Faccio fatica a dare colpe agli altri Paesi, anche l’Italia ha perso tempo e doveva partire prima con i decreti. Non mi sento di giudicare nessuno, anche l’Italia se fosse avesse chiuso prima si vedrebbero i risultati. Io vivo in Lombardia e 2/3 dei morti arrivavano da questa regione, bisognava chiudere prima. Guarda caso da quando siamo chiusi i contagi e i morti sono diminuiti. Non essendoci vaccini l’unica soluzione è rimanere a casa rinchiusi e isolati. Questo virus se ne andrà completamente quando ci vorrà un vaccino, ma ci vorrà comunque un anno o due “. A dirlo, ai microfoni di TeleRadioStereo 92.7, Adriano Galliani, senatore della Repubblica Italiana e amministratore delegato del Monza.

“Sono in casa e non esco assolutamente, ma la giornata vola. Leggo i giornali durante la notte, mentre prima lo facevo la mattina, e durante la giornata ci sono molte più comunicazioni rispetto a prima; grazie alle nuove tecnologie riesco a fare riunioni e conferenze a distanza. Credo che ci sarà un mondo prima e dopo il Coronavirus, ci si abituerà a vivere con questi mezzi in un modo diverso rispetto a come abbiamo fatto fino a qualche settimana fa” ha aggiunto il brianzolo.

“Sono preoccupato come tutti per la salute di ognuno, ci sono ancora centinaia di morti ogni giorno e bisogna pensare a questo. Poi quando la guerra contro questo nemico invisibile sarà finita arriverà il momento di ricostruire il Paese che sta perdendo 100 miliardi al mese di produzione, bisognerà capire se i consumi riprenderanno come prima, cosa che io dubito. Pensiamo al turismo, questa estate non ci saranno stranieri e non avremmo italiani perché tutti i dipendenti ora sono in ferie e chi avrà la possibilità economiche per fare vacanze non potrà farle perché non ha più ferie. Immagino cosa accadrà al turismo che è il 7% del PIL italiano… Ora pensiamo alla salute poi a come far ripartire il nostro Paese” la chiusura di Galliani.

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