Serie A, l’idea di Alberto Tonut: “Solo 4 stranieri”

Fioccano le proposte su come rilanciare il basket dopo il drammatico stop per l’epidemia di Coronavirus. L’ex cestista Alberto Tonut in un’intervista al Piccolo ha proposto un campionato a 16 squadre e con meno stranieri: “Credo che il numero perfetto per la Serie A sia a sedici squadre, un campionato con un numero dispari non mi piace e 18 sono davvero troppe. Fondamentale, poi, garantire la presenza sugli spalti”. 

“Non sono d’accordo con chi dice che un maggior numero di stranieri garantisca spettacolo, dipende da chi sono gli stranieri. Essendo figlio di un’epoca nella quale le squadre avevano due USA non mi dispiacerebbe un ritorno al passato. Dare più spazio ai nostri ragazzi potrebbe far bene a una nazionale che stenta a ottenere risultati: quattro stranieri potrebbe essere una soluzione ragionevole, una via di mezzo”.

Da Cantù, invece, arriva la proposta di Bruno Arrigoni, oggi consulente tecnico della società brianzola, a La Provincia: “Suppongo sarà impossibile ri­prendere in ottobre. Mettere dentro la gente in un palazzetto senza un vaccino è complicato. Facciamo un campionato di transizione da gennaio, adeguandolo alla formula che sarà ritenuta più funzionale. Escluso qualche club -alludo a Milano, Bologna, Venezia e Sassari, soldi non ce ne saranno e gli altri club saranno tutti sulla stessa barca. Ripartire con un campionato di transizione non deve essere ritenuta una diminutio. Lo scudetto verrà comunque assegnato e pure le retrocessioni continueranno a vigere . A novembre e dicembre si potrebbero mettere assieme le squadre di A e A2, suddividerle in diversi concentramenti, farle giocare naturalmente a porte chiuse e riconoscere la manife­stazione come Coppa Italia”. 

“La formula la si può studiare con attenzione in questi mesi, ma ritengo che potrebbe rappresentare la soluzione ideale per portare i giocatori al miglior stato di forma in vista dell’inizio del campionato a gennaio. Sul campionato si potrebbe puntare alle 20 squadre, distribuendole su due gironi con criteri geografici. potrebbe diventare sostenibile. Terminata la prima fase si potrebbe procedere con un’altra “a orologio” in cui tra i due gironi ci sarebbe una sorta di travaso”.

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