La Givova Scafati controbatte e chiama anche in causa un giocatore di Brindisi

La Givova Scafati controbatte

La Givova Scafati, in relazione ai fatti avvenuti durante e a seguito della gara contro Happy Casa Brindisi dell’11 aprile, attraverso una nota “intende sottolineare quanto alcuni atti e condotte provocatorie di tesserati abbiano creato stato di tensione nel pubblico”.

“E’ doveroso altresì rimarcare che un tesserato della squadra di Brindisi,  peraltro ex di turno, si è reso protagonista di condotte offensive e provocatorie nel corso dell’intera gara, culminate nel grave gesto, rientrando in campo dopo aver già guadagnato il tunnel degli spogliatoi, del lancio di una bottiglia piena verso il pubblico che, solo per coincidenza fortunata, non ha avuto conseguenze; o ancora, che altro tesserato della società ospite, sempre a fine gara, si è lasciato andare a gesti gravemente offensivi e volgari nei confronti del parterre, il tutto peraltro documentato da riprese video, che sono già state messe a disposizione degli inquirenti ordinari e sportivi” vi si legge.

“Nel corso di tanti anni di appassionato séguito nei palazzetti di tutta Italia, la tifoseria scafatese non si è mai resa protagonista di alcun episodio, atteggiamento o condotta violenta o razzista, contraddistinguendosi di contro per calore, correttezza e passione – si legge ancora nella nota -: una singola, isolata ancorché esecrabile espressione, che si è avuto modo dover ascoltare da audio diffuso in zona adiacente il palazzo dello sport ben oltre il termine della gara, nel mentre la delegazione ospite stava abbandonando la struttura e che fermamente si condanna, in alcun modo può marchiare una tifoseria. Tutto ciò premesso, la Givova Scafati nelle persone della proprietà, della dirigenza e degli sponsor e partner condannano fermamente e prendono le distanze da ogni forma di violenza e razzismo, rimarcando i valori di lealtà ed inclusione che animano da sempre l’intero sodalizio. Al contempo, i dirigenti della società sono già al lavoro, in stretto contatto con le forze dell’ordine, per l’identificazione del responsabile, nei confronti dei quale, nell’augurarsi severità di sanzione, ci si riserva ogni possibile azione giudiziaria a tutela”.

 

 

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